Futuro di Imola in quadro di revisione architettura dello Stato

26 agosto – COMUNICATO STAMPA

Il futuro di Imola nel quadro di revisione dell’architettura dello Stato: per il M.A.R. la strada da percorrere è l’aggregazione alla Romagna

 Nell’ambito del dibattito relativo alla riorganizzazione delle province, che porterebbe alla costituzione di una provincia unica romagnola, spicca la questione relativa al futuro di Imola, che facendo parte – amministrativamente parlando – della provincia di Bologna, resterebbe fuori da questo nuovo assetto, collocandosi invece nel contesto della città metropolitana bolognese.

In questi mesi estivi la discussione sull’argomento non è passata in secondo piano, come conferma la recente presa di posizione del consigliere imolese Riccardo Mondini, favorevole all’ipotesi che riunirebbe Imola alle tre province romagnole anche da un punto di vista amministrativo-istituzionale. La discussione della questione in consiglio comunale rappresenterebbe un primo passo fondamentale verso lo scioglimento di questo nodo, come conferma Vittorio Irti, coordinatore del M.A.R. del comprensorio imolese: “La maggioranza dell’amministrazione comunale finora si è orientata a rimanere con Bologna e la città metropolitana e la cittadinanza tende ad adeguarsi alle direttive della classe dirigente, anche se penso che nell’opinione pubblica il sentimento a favore della Romagna sia piuttosto radicato. Per questo il M.A.R. intende stimolare il dibattito su questo argomento, per consentire a Imola di entrare a far parte a tutti gli effetti della Romagna, sia che si tratti di una provincia unica, sia che si arrivi alla costituzione della Regione, obiettivo che il M.A.R. continua a perseguire.”. Irti sottolinea infatti che il progetto di revisione dell’architettura istituzionale va letto come un segnale importante per il riconoscimento dell’identità romagnola, ma non può sostituire l’ipotesi della creazione della regione: “Il M.A.R. non giudica negativamente la possibilità di una provincia romagnola, sperando in una aggregazione di Imola; dal punto di vista pratico si tratterebbe di un ente con pochi poteri, privo del margine di azione che compete a una regione vera e propria, ma avrebbe un grande valore in quanto aiuterebbe a cementare il senso di appartenenza al nostro territorio, a rafforzarne l’unità.”.

Infatti, non è solo lo storico confine della antica Flaminia costituito dal fiume Sillaro a far sì che Imola possa essere considerata parte della Romagna, ma anche sul piano culturale, economico e linguistico, sono diversi gli elementi che consentono di identificarla con la realtà romagnola, come ricorda Irti: “Il collegamento di Imola con le altre città romagnole è già una realtà, per esempio per quanto riguarda il sistema bancario: le banche maggiormente radicate sul territorio sono il Credito Ravennate-Imolese e il Credito Cooperativo della Romagna Occidentale; ci sono poi alcune società partecipate che legano Imola a Faenza, come HERA, e la diocesi di Imola, separata da Bologna, comprende Lugo e altri comuni della Valle del Santerno.”.

Irti conferma l’intenzione del M.A.R. di muoversi nei prossimi mesi per mantenere aperto il dialogo con l’opinione pubblica e con le forze politiche del territorio, facendo leva sull’emendamento che riconosce al consiglio comunale la facoltà di richiedere il passaggio a un’altra provincia.


22 agosto 2012


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