Lione, 8 ago – L’Interpol ha spiccato un mandato di arresto per l’ambientalista e fondatore di Sea Shepherd Paul Watson. Lo ha reso noto la stessa forza di polizia internazionale in una nota. Il 61enne era stato arrestato all’aeroporto di Francoforte il 13 maggio scorso su mandato costaricano, ma aveva fatto perdere le sue tracce nonostante fosse stato sottoposto agli arresti domiciliari dalla magistratura tedesca.
Watson, noto per le sue battaglie animaliste e’ ormai agli occhi dell’opinione pubblica internazionale una sorta di corsaro buono. Di recente, nel corso di una visita a Berlino, la presidente Laura Chinchilla aveva garantito che ”se Watson verra’ estradato in Costa Rica otterra’ un procedimento giudiziaro equo, in linea con i principi costituzionali del Paese e le norme internazionali applicate in questo genere di casi”.
Sull’eco-guerriero pende l’accusa di aver attaccato nel 2002 una nave di San Jose’ in acque guatemalteche. Secondo quanto spiegato dalla procura tedesca dell’Assia Watson avrebbe dapprima minacciato e poi sferrato un attacco all’equipaggio con un cannone ad acqua. Il suo avvocato, Oliver Wallasch, ha annunciato a piu’ riprese l’intenzione di mobilitare l’opinione pubblica contro una decisione ritenuta assurda.
Nato a Toronto il 2 dicembre del 1950, Watson e’ il creatore e presidente della Sea Shepherd Conservation Society, un’organizzazione dedita alla difesa e alla conservazione delle risorse e della fauna marina, cui membri si autodefiniscono eco-pirati e navigano battendo bandiera nera (Jolly Roger).
E’ stato anche uno dei soci fondatori di Greenpeace, inizialmente come skipper e piu’ tardi e’ divenuto un membro del consiglio, ma venne allontanato nel 1977 poiche’ sostenitore di un’azione diretta contro le imbarcazioni ”colpevoli di distruggere le risorse marine”, una condotta ritenuta in netto contrasto con l’interepretazione dell’associazione di Vancouver.
Nel 2000 il Time lo ha nominato uno degli eroi dell’ambientalismo del XX secolo, nel 2008 e’ stato definito dal Guardian come una delle ”50 persone che potrebbero salvare il pianeta” per il lavoro di Sea Shepherd e attualmente risulta uno dei maggiori esponenti del movimento per l’ambiente e per i diritti degli animali nel mondo. asca