UE, un miliardo di euro per i robot di terza generazione

8 luglio – Con un progetto coordinato europeo, “Robot Companions for Citizens” (RoboCom), i ricercatori italiani sono ora in pole per ricevere il finanziamento della Ue da un miliardo di euro in dieci anni previsto dal progetto FET flagship.

Finanziamento che Bruxelles assegnerà proprio domani. Quindi fiato sospeso, perché se arriveranno i fondi, secondo gli esperti, quello che avvererebbe nel giro di un trentennio, potrebbe essere sviluppato con 20 anni di anticipo, nel giro di soli dieci anni.

Un settore, quello della robotica, che mette in campo competenze che vanno dalle neuroscienze alle nanotecnologie, e che vede la ricerca italiana in prima fila. Due in particolare i centri di eccellenza nel Belpaese. Quello di Pisa, con l’istituto italiano di BioRobotica della scuola superiore Sant’Anna, e Genova, dove ha sede L’Iit, l’Istituto italiano di tecnologia.

Giuliano Amato presidente Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, congratulazioni del ministro Profumo

I robot di terza generazione. Eccoli (quasi) pronti per giocare un ruolo importante nel Welfare. Perché i nuovi automi del XXI secolo, la terza generazione appunto, potranno curare gli anziani, sbrigando le faccende di casa e provvedendo a chi da solo non riesce più a badare a se stesso.

Ma non solo: vedremo nanorobot chirurgici, capaci di introdursi nel corpo umano, per far fronte ‘da vicino’ alle patologie del malato. E poi i robot a vocazione idraulica: in grado di introdursi nei tubi e riparare falle e perdite. E tante altre sono le applicazioni possibili: con i robot-esploratori (cielo, terra e mare). Applicazioni il cui il limite sarà solo la fantasia degli scienziati (e i fondi disponibili).. .adnk

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