Speculo, ergo sum

19 giu – Questa è la storia incredibile di due continenti e di quasi un miliardo di persone terrorizzate dalle beghe di un Paese di undici milioni di abitanti e nove milioni di elettori.
Qualcuno potrebbe chiedersi dove sia l’inghippo, senza riuscire a darsi una risposta.

Sembra la storia di un foruncolo, comparso sul corpaccio dell’Europa, che diventa un tumore per colpa  probabile di una dottoressa incapace.
Quella neoplasia, divenuta stranamente contagiosa, continua a colpire altre zone dello stesso corpaccio e fa uscire di senno perfino gli americani.

Nel mondo della globalizzazione, fare accuse ad personam è sempre meno plausibile.
Del resto, essendo non ancora globalizzato il nostro cervello, abbiano bisogno di punti di riferimento sia nell’odio che nel plauso. Diciamo che abbiamo bisogno della odierna Merkel come del Sarkozy di ieri. Dei pupazzi da abbattere con le palle del Lunapark.

Frau  Merkel ha grandi responsabilità, ma la Buba, Banca centrale tedesca, non è da meno, come pure la Bce.
Amici, sono e saranno cavoli amari per tutti, meno per coloro che traggono grandi vantaggi dalle errate politiche economiche degli ultimi anni.
Speculo, ergo sum.

Guglielmo Donnini

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