L’avanzata salafita dalla sponda nord alla sponda sud del Mediterraneo…ringraziamo i Fratelli Musulmani.

Alle 17.40 del 27 maggio scorso l’Ansa batteva la seguente notizia: “Nuovi attacchi di salafiti in Tunisia. A Ghardimaou, a est, decine di fondamentalisti hanno assaltato un bordello, pestando le ragazze che vi lavoravano e incendiandolo. A Tunisi, su una nave di linea proveniente da Palermo, sono arrivate decine di salafiti: volevano scendere a terra senza passare i controlli. In assenza di un quadro giuridico che le permetta di reprimere le violazioni alla legge, la polizia ha chiesto al governo di potere agire per quelle che sono le esigenze del suo ruolo”. Le parole chiave sulle quali riflettere sono: salafiti, Tunisia, Palermo, governo tunisino.

Il 26 maggio l’agenzia stampa tunisina TAP segnala attacchi salafiti, circa 500 persone, al posto di polizia di Jendouba a seguito dell’arresto di quattro tunisini che si erano scagliati contro alcuni venditori di alcolici. Lo stesso era accaduto una settimana prima a Sidi Bouzid, la cittadina in cui si era dato fuoco Mohammed Bouazizi dando il via alla rivoluzione del Gelsomino. Nel marzo scorso manifestanti del Fronte islamico hanno manifestato davanti al Parlamento per chiedere l’inserimento della sharia nella nuova costituzione. Sempre a marzo a Jendouba è stata eseguita la prima amputazione della mano per punire, in base alla sharia, un presunto ladro. Non si tratta purtroppo di fatti isolati, l’avanzata salafita in Tunisia è ormai incontrollabile e inarrestabile, ma il fatto più grave è che tutto ciò accade sotto gli occhi di un governo capeggiato dai Fratelli musulmani del movimento Al-Nahdha. La totale indifferenza, meglio la totale connivenza, tra le due facce della stessa medaglia islamista risulta evidente nel momento in cui il 19 marzo scorso viene ufficialmente legalizzato il Fronte della Riforma, il primo partito salafita in Tunisia pronto a entrare in gioco alle elezioni del 2013.

Perché questa “rinascita” salafita? A chi fa comodo? Chi ne trae vantaggio? Il giornalista francese Nicolas Beau in suo recente articolo ci indirizza sulla buona strada e ci aiuta a comprendere: “Alti quadri del ministero dell’interno tunisino denunciano la formazione di 10-12 mila giovani militanti di Al-Nahdha nei campi di addestramento a Khledia, Tataoui e Medenine. Per strada questi gruppi vendicativi impongono già troppo spesso i loro codici di abbigliamento e in materia di religione.” Questo significa che gli estremisti “moderati” di Al-Nahdha non sono poi così ostili alla violenza (non dimentichiamo tra l’altro le squadre di giovani legate ai Fratelli musulmani protagonisti in Egitto di scontri nei pressi di Al-Azhar nel periodo pre-rivoluzionario). E’ evidente che i Fratelli musulmani hanno bisogno della presenza salafita, della presenza di un’estrema destra islamica per apparire di conseguenza “moderati”, hanno bisogno di complici che svolgano il lavoro sporco per conto loro. E li hanno trovati.

Il fatto ancora più grave è che, come dimostrano i fatti recenti, i salafiti sono ben radicati anche in Europa, in generale, in Italia, in particolare. E anche da noi si prendono poche o nulle contromisure. Solo in Gran Bretagna il gruppo Islam4Uk, guidato da Anjem Choudary, è stato inserito nell’elenco dei gruppi terroristici e quindi banditi. Nel resto d’Europa agiscono liberamente gli altri gruppi legati ideologicamente al gruppo britannico, quali Sharia4Belgium e Sharia4Holland, che predicano l’imposizione della sharia in Europa. In Germania lo scorso aprile la stampa denunciava la predicazione salafita per le strade delle principali città.

Forse non è così evidente, ma così come avviene in Tunisia, anche in Europa i salafiti e i gruppi jihadisti sono estremamente utili alla tattica dei Fratelli musulmani. Questi ultimi promettono ai sistema di sicurezza interna il controllo delle moschee e denunciano i singoli e i gruppi che predicano apertamente la violenza. Purtroppo è una mera illusione credere nella sincerità e nella moderazione dei Fratelli musulmani, poiché per loro sincerità è sinonimo di dissimulazione e moderazione è semplicemente moderazione nell’applicare la sharia e nell’ottenere l’obiettivo finale ovvero, come hanno più volte dichiarato le Guide supreme del movimento, il regno islamico unificato. Da Palermo sono partiti salafiti diretti a Tunisi, ma Tunisi, pur avendoli sdoganati all’interno, li ha bloccati alla frontiera. Significa a ciascuno i propri salafiti? In Tunisia i Fratelli musulmani sono al potere e sarà arduo arginare l’avanzata salafita, in Europa possiamo ancora salvarci, ma i nostri governi dovranno al più presto aprire gli occhi su tutte le frange estreme dell’islam e decidersi una volta per tutte di salvaguardare la libertà di tutti quei musulmani che sono in primis cittadini europei e vivono la propria religiosità nel pieno rispetto dei diritti umani universali.

VALENTINA COLOMBO (Cameri, 1964) è docente di Cultura e Geopolitica dell’islam presso l’Università Europea di Roma e Senior Fellow presso la European Foundation for Democracy a Bruxelles. E’ membro del Comitato per l’islam italiano presso il Ministero dell’interno.

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