Abusi sulla figlia, filippino condannato a 7 anni

4 apr. – Per cinque anni ha abusato della figlia.
E i giudici della settima sezione penale del tribunale di Roma, credendo alla tesi della procura, lo hanno condannato a 7 anni di reclusione, ben due in piu’ di quanto chiesto dal pm, per violenza sessuale aggravata e atti sessuali con minorenne. Si e’ conclusa cosi’ la vicenda giudiziaria di Roberto Y., filippino di 41 anni, che ha anche perso la potesta’ genitoriale e che dovra’ pagare un risarcimento, in via equitativa, pari a 30mila euro in favore della figlia, oggi 21enne, parte civile tramite l’avvocato Cristina Cerrato.

Stando alla procura, gli abusi sarebbero avvenuti tra il 2003 e il 2008. La vittima, fino ai 6 anni, era stata nelle Filippine con i nonni. Poi venne in Italia, accompagnata dal padre, per raggiungere la madre. La giovane ha denunciato di aver subito inizialmente maltrattamenti verbali e poi fisici.

Veniva picchiata dal papa’ per i motivi piu’ banali (compiti a scuola non fatti, piccole disubbidienze o lavori domestici non portati a termine). Ogni pretesto, insomma, era buono, perche’ il padre se la prendesse con la ragazzina. La situazione e’ peggiorata nel periodo adolescenziale della figlia, quando il padre, preso atto del cambiamento fisico, avrebbe cominciato a manifestare un interesse sessuale. Poiche’ la mamma prestava servizio presso una famiglia, dove passava anche la notte, il marito ne approfittava per dormire nello stesso letto con la figlia.
Stanca di questa vita, la giovane ha poi trovato il coraggio di lasciare la casa nel 2009 e di denunciare il genitore. agi

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