ROMA 31 GEN – I dati dell’Istat sulla disoccupazione dicono che in Italia la mancanza di lavoro cresce più che in altri paesi, anche se resta sotto la media europea perché grazie al cielo partivamo da un dato accettabile.
Ora, però, siamo già all’8.9%, con un aumento del 10.9 a dicembre 2011 rispetto allo stesso mese dell’anno prima. Un ritmo più veloce di quello medio della UE.
Cresce di 3 punti la disoccupazione giovanile (al 31 per cento, quasi un terzo dei giovani). E soltanto per carità di patria non vogliamo calcolare i cosiddetti “scoraggiati”, quelli disponibili a lavorare ma delusi e inerti al punto da non cercarlo più, il lavoro.
Sono un esercito: 2 milioni 700mila, in proporzione dieci volte più che in Francia. Addirittura più numerosi dei disoccupati. Non a caso ieri il presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, ha proposto l’invio di ispettori nei dieci paesi maggiormente colpiti dalla crescita della disoccupazione.
L’Italia è in compagnia di paesi “malati” come la Spagna e i paesi baltici. Non c’è nella lista la Germania, dove anzi la disoccupazione è scesa al 6.7 per cento, il dato più basso in vent’anni. In Italia, l’8.9 è per converso il dato più basso degli ultimi anni, di fatto sui livelli del 2001.
Tratto da un Articolo di Marco Ventura su Panorama.it
Ma come si può creare crescita, se invece di creare posti di lavoro si comprano F35?