PE: Lorenzo Fontana eletto vicepresidente della Commissione Cultura.

Bruxelles, 24 gennaio 2012 – Con voto unanime, l’On. Lorenzo Fontana è stato eletto vicepresidente della commissione per la cultura, l’istruzione e lo sport del Parlamento Europeo.
“Sono particolarmente felice che mi sia stato assegnato questo prestigioso incarico –  dichiara Fontana – ancor più difficile da raggiungere tenendo conto che il mio gruppo politico – l’EFD, di cui fa parte la Lega Nord – si trova in minoranza all’interno del Parlamento Europeo”.
“Devo ringraziare – prosegue Fontana – la Lega Nord che ha deciso di investire sulla cultura, ritenendola una battaglia sempre più prioritaria ed ha reputato che io potessi essere la persona giusta per svolgere questo difficile incarico. Farò tutto quanto è di mia competenza per valorizzare la tradizione, la cultura, le lingue e le identità locali in Europa, favorendo la conoscenza tra le diverse culture, ma non certo l’appiattimento o l’annullamento di queste. Cercheró, al contrario, di far capire che ogni identità locale è un patrimonio per l’Europa intera”.

E Lorenzo Fontana proprio nei giorni scorsi ha preso una forte posizione sull’insegnamentto della religione.

A livello di insegnamento della religione ufficiale, quello islamico è ormai il culto maggioritario a Bruxelles. Secondo quanto rilevato da uno studio del Crisp (Centro di Ricerca ed informazione sociopolitica), nella capitale belga il 43% degli studenti delle scuole primarie e il 41,4% delle secondarie seguono corsi di religione musulmana. La frequenza dei corsi di religione cattolica (rispettivamente, con il 23,3% e il 15,2%) è inferiore rispetto ai corsi di morale (27,9% e 37,2%).
Segno inequivocabile che i flussi migratori hanno profondamente modificato le caratteristiche socio-religiose della città, secondo la riflessione di Lorenzo Fontana, eurodeputato della Lega Nord: “E’ probabile che, se non si interverrà urgentemente – limitandosi ad assistere con passività a tali mutamenti – il Vecchio Continente perda la sua natura e la sua identità, cessando di essere Europa: il rischio è che simili percentuali si estendano a macchia d’olio. Un’influenza così accentuata da parte di una religione talmente diversa dal cristianesimo, sicuramente implicherà un radicale cambiamento nei valori che hanno fatto grande questo continente; temo che ciò potrebbe sfociare in una società caratterizzata da quei valori che non mi sembra abbiano contribuito ad un significativo progresso per i popoli che abitano nei paesi a maggioranza islamica”.
Realtà diverse si registrano nella francofona Vallonia (dove il rapporto tra studenti che seguono i corsi di religione cattolica rispetto a quelli di religione islamica è rispettivamente del 52,8% e dell’8%). Ancora più evidenti le cifre riscontrate nelle Fiandre, con i corsi di religione cattolica seguiti dall’81,9% e quelli di religione islamica assestati al 3,8%.

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