Il 2012 comincia con una notizia durissima sul fronte lavoro. Il ministero dello Sviluppo economico ha infatti 230 tavoli di contrattazione aperti per risolvere crisi aziendali, nei quali sono coinvolti 300mila lavoratori. Tanti sono dunque i posti a rischio nei prossimi mesi, con pericoli occupazionali quasi immediati per 40mila persone.
Una miccia pronta a esplodere dunque quella delle vertenze in atto, che il ministero sta seguendo in prima persona. In questo momento le contrattazioni attive sono un centinaio. Oltre a queste, ce ne sono altre meno urgenti che fanno alzare il numero a 230 tavoli complessivamente.
Trasporti, tessile e tlc i settori più colpiti dal momento difficile. Subito dopo, viene l’auto. Ma la situazione stagnante del mercato non fa ben sperare sul futuro di queste situazioni, sempre più preoccupanti.
Il ministero precisa: i posti a rischio sono 30mila
I tavoli di crisi aziendali aperti al ministero dello Sviluppo economico riguardano circa 30mila lavoratori, precisano al ministero, spiegando che 300mila è invece il dato che si riferisce “al complesso di tutta l’occupazione diretta e indiretta (incluso ad esempio l’indotto) delle imprese a vario titolo coinvolte” ma “non coincide assolutamente con il numero di posti di lavoro a rischio”.
Il ministero “è invece impegnato a coordinare tavoli di crisi che riguardano circa 30mila posti di lavoro che, solo in caso di una mancata soluzione positiva delle vertenze in atto, potrebbero diventare a rischio”. tgcom