WSJ: “La Merkel chiamò Napolitano per far dimettere Berlusconi”

30 dic 2011 – Secondo il Wall Street Journal lo scorso ottobre la Cancelliera si sarebbe detta preoccupata del Cavaliere, chiedendo al capo dello Stato di fare “quanto in suo potere” per portare a compimento le riforme. Ma il Quirinale e Berlino smentiscono.

Lo scorso ottobre, nel pieno della tempesta dello spread, la cancelliera tedesca Angela Merkel avrebbe telefonato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi al fine di salvare l’euro.

(Update 12 ott. 2012  Il salvataggio dell’euro ci è già costato 1100 miliardi)

E’ quanto rivela il Wall Street Journal in un’inchiesta pubblicata venerdì 30 dicembre. I leader europei, spiega il quotidiano americano, hanno una regola non scritta: non interferire nei rispettivi affari interni. Regola infranta dalla signora Merkel, secondo il WSJ, convinta che Berlusconi non fosse in grado di salvare l’Italia. E dunque la moneta unica. Immediata la replica del Quirinale che attraverso una nota smentisce lo scenario ricostruito dal quotidiano. Poi arriva anche la smentita di Berlino.

Il Quirinale: “Da Merkel nessuna ingerenza” – Nella telefonata del 20 ottobre 2011 tra Napolitano e Merkel, spiega il Quirinale, non è stata posta “alcuna questione di politica interna italiana, né tanto meno avanza alcuna richiesta di cambiare il premier”.
“La conversazione – viene sottolineato dal Colle – ebbe per oggetto soltanto le misure prese e da prendere per la riduzione del deficit, in difesa dell’Euro e in materia di
riforme strutturali”.

Smentita dalla Germania – La versione del Quirinale viene confermata anche dal governo di Berlino, che in una nota fa sapere che “non vi è nulla da aggiungere alla accurata descrizione della conversazione fornita dall’ufficio del presidente italiano”.

Il retroscena del Wall Street Journal – La ricostruzione del WSJ si baserebbe su colloqui con almeno due dozzine di politici, alcuni di primo piano, oltre che all’esame di documenti chiave e spiega come la Cancelliera sarebbe entrata in prima persona nelle decisioni più importanti sull’euro.
In ottobre la Merkel avrebbe chiamato il Quirinale, dicendosi preoccupata che le riforme proposte dal governo di Silvio Berlusconi non fossero sufficienti e chiedendosi  se il Cavaliere avesse la forza politica sufficiente per portarle a termine. Napolitano si sarebbe a questo punto detto preoccupato per i pochi voti di scarto su cui poteva contare l’esecutivo guidato da Berlusconi.
A quel punto “la signora Merkel – prosegue nella ricostruzione il Wsj – ringraziò il presidente in anticipo per quello che ‘entro i suoi poteri’ avrebbe potuto fare per promuovere le riforme. Napolitano recepì il messaggio e nei giorni successivi iniziò discretamente a sondare i partiti politici italiani per verificare il (loro eventuale) sostegno ad un nuovo governo se Berlusconi non fosse riuscito a soddisfare (le condizioni) poste dall’Europa e dai mercati”.

Il 12 novembre Silvio Berlusconi presentava le sue dimissioni. Pochi giorni dopo veniva nominato Mario Monti alla guida di un governo tecnico sostenuto da un’ampia maggioranza trasversale.

Fonte http://tg24.sky.it/

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