Lettera aperta al sindaco di Bologna: Caro Merola, dimettiti

Merola ammette che il suo Capo di Gabinetto ha la terza media. Ma dice che non sapeva. Gli sferzanti commenti degli editorialisti locali tra cui il politologo Gianfranco Pasquino accentuano l’incredibile situazione. L’inevitabile contraddizione delle sue affermazioni in tutti questi giorni stanno facendo immaginare alle opposizioni che lui sapesse tutto e che sia in malafede.

di Antonio Amorosi
Lettera aperta al Sindaco di Bologna Virginio Merola

Caro Sindaco,
lei ha dichiarato, nel Consiglio Comunale di ieri, che solo poco prima delle dimissioni del suo Capo di Gabinetto è stato informato che aveva solo la terza media. Il primo caso nazionale di un Capo di Gabinetto di una grande città italiana con la terza media! Si è giustificato dicendo che non sapeva e ha liquidato il tutto con due parole di stima. Il suo assessore alle Istituzioni Lepore ha “rimarcato” che la funzione di Lombardelli non era indispensabile ma che poteva restare! 68700euro per qualcosa di superfluo!? Quando si tagliano anche le pensioni minime degli anziani, il 30% dei giovani non ha prospettive di lavoro e il Paese ogni giorno è a rischio default? Voi non potete continuare a offendere l’intelligenza di tutti. Le dimissioni di Lombardelli fanno emergere l’orizzonte della sua gestione politica e amministrativa. La sua risposta in consiglio comunale è incredibile oltre a rappresentare un’offesa nei confronti di tutti i cittadini che l’hanno votata.

Delle due l’una. O Lombardelli è una brava persona e le ha detto che aveva solo la terza media, oppure ha dichiarato il falso e ha tratto lei e i dirigenti in inganno. Sul suo curriculum on line c’è scritto che è diplomato. Ma “un’abilitazione a fare l’ottico” non è un diploma. Potrebbe essersi sbagliato lui! Ma come è possibile invece che si siano sbagliati i superdirigenti del Comune? Quando anche l’ultimo dipendente sa che per assumere una persona con la categoria D e pagarlo 68 mila euro, gli deve chiedere tutti i titoli di studio e deve avere almeno la laurea? Non torna. Non è credibile. Io so che non è possibile.

Conosco anch’io la macchina amministrativa del Comune di Bologna! Non è credibile che nessun ufficio tecnico abbia chiesto a Lombardelli i suoi titoli di studio quando hanno redatto il contratto. E non l’abbiano avvertita dell’incongruità. Saremmo altrimenti in una situazione ancora peggiore: in mano a dirigenti incompetenti pagati tutti oltre i 100mila euro, incapaci di svolgere il proprio ruolo.

Provo io invece a dare una spiegazione nel rispetto minimo dell’intelligenza. Il signor Lombardelli è un funzionario di partito e come è consuetudine della politica bolognese, passa dal partito all’Amministrazione comunale attraverso un ruolo vicino al Sindaco neoeletto. Poiché la macchina è in mano al sistema di potere del suo partito, anche se pure i muri sanno che Lombardelli è solo un ottico con la terza media, i pareri tecnici e degli uffici contano il giusto ma si procede con un bel contratto e uno stipendio garantito di circa 68 mila euro. Come nell’affare Delbono, si nega fino alla fine e il giorno dopo arrivano le dimissioni. Come nell’affare Delbono il discredito si trasforma in ridicolo. Come nell’affare Delbono qui si sta mentendo. E se fosse così la invito alle dimissioni.

Qui non si parla solo di incompetenze ma della cifra morale ingenerosa che lei sta mostrando nei confronti di tutti i cittadini. Il rischio palese di non andare da nessuna parte ancora per tanti anni, mi porta a chiederle di fare un passo indietro e di lasciare le sorti di questa città almeno a chi può avere la tempra di darle una prospettiva. Sono sicuro che ci siano forze nella società, nel mondo culturale, imprenditoriale e politico di sinistra come di destra in grado di disegnare un futuro senza queste pochezze.

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