A Firenze la Democrazia è in pericolo. Dibattito sulla moschea in segreto

Per evitare nuove contestazioni (e annullamenti), il dibattito sulla moschea a Firenze,  organizzato da Forza Nuova si è svolto in gran sordina. Un gruppo di  militanti e simpatizzanti di Forza Nuova si sono riuniti in un hotel del centro fiorentino . L’incontro, per questioni di ordine pubblico, era già saltato tre volte. All’incontro ha preso parte: Ilario Palmisani e Roberto Fiore di Fn, Elzir Ezzedin dell’Ucoii, e lo storico Franco Cardini.

Il segretario provinciale di Fn Ilario Palmisani ha speigato: “Abbiamo Evitato ogni forma di pubblicità per impedire una nuova ondata di contestazioni che portasse a cancellarlo di nuovo”.

Presenti, tra gli altri, il segretario nazionale del partito Roberto Fiore: ”Se noi vogliamo passare ai nostri figli una Firenze simile a quella che i nostri genitori hanno passato a noi, dovrà essere una Firenze priva di moschee – ha detto Fiore – Non dobbiamo consentire il radicamento delle comunità islamiche in occidente, ma difendere quelle cristiane in medio oriente”.

L’imam di Firenze e presidente dell’Ucoii Izzedin Elzir ha peròsottolineato di aver deciso di partecipare al dibattito ”non per parlare della moschea ma di confronto”. ”Sono qui per dire no all’islamofobia – ha chiarito – ci troviamo in un paese democratico e qui, in quanto tale devono essere rispettati i diritti e le opinioni di chi ci vive, a prescindere dalla diversita’ delle visioni”.

Mentre  l’intervento di Franco Cardini è stato molto duro, nei confronti dell’uditorio: ”Sono qui perché siete degli emarginati, siete gente che la maggior parte dei fiorentini ritiene essere dei lebbrosi: voi non contate un cazzo, ed io ho massimo rispetto di chi non conta un cazzo.  Quanto alla moschea, al riguardo la Costituzione è chiara, il credo di ognuno deve poter essere esercitato; la sua legittimita’ e’ lampante come la legittimita’ della sinagoga e delle chiese cristiane. Se per qualche motivo a Firenze non si fara’, questo succedera’ contro lo spirito stesso della Carta”.

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