Olanda: basta con bunga bunga! L’Ambasciatore italiano solleva protesta e chiede rispetto per Italia. Berlusconi o non Berlusconi!

E’accaduto ieri pomeriggio all’Allard Pierson Museum archeologico dell’Università di Amsterdam, durante la presentazione di apertura di un’importante mostra sugli Etruschi, che fa parte di un ampio progetto di collaborazione fra musei italiani ed olandesi, con la partecipazione dell’Ambasciata d’Italia e dell’Istituto di cultura dei Paesi Bassi.

Una giornalista olandese, corrispondente della televisione nazionale NOS, Andrea Vreede, iniziando un discorso sul potere politico e religioso dei re, sacerdoti e nobili etruschi ha cominciato a paragonarli a Berlusconi, andando…sul pesante con accenni ed aneddoti sul bunga – bunga e Forza Italia che dovrebbe cambiare il suo nome in “Forza Gnocca

Domenica 9 ottobre 2011. L’Ambasciatore italiano Franco Giordano mentre parla al pubblico intervenuto ad un’ interessante giornata organizzata dall’Estec al suo centro europeo di ricerca spaziale e tecnologica di Noordwijk, affiliato all’ esa: il più grande d’Europa. Anche il direttore di questo prestigioso centro è un italiano, il dottor Franco Ongaro (foto Hans Linsen)

A questo punto l’Ambasciatore si è alzato dal suo posto, ha raggiunto il palco, ha fatto cenno alla giornalista di spostarsi e ha preso la parola, sottolineando, in lingua inglese, il suo sdegno per la continua ed irriverente associazione di una nazione con stereotipi che si riferiscono soltanto alle “ gesta” del suo presidente del Consiglio. Dopo di che, invece di tornare a sedersi ha abbandonato l’aula, immediatamente seguito dal sindaco di Amsterdam, Eberhard van der Laan, che pare abbia provato a mettere pace porgendo le sue scuse.

Dopo poche ore la notizia è stata data alla radio e alla televisione. E Andrea Vreede è stata invitata ad un famoso programma di dibattiti e attualità che va in onda alle 23.00 su Nederland 1, il primo canale della tv nazionale, “Pauw & Witteman”. I presentatori, Paul Witteman e Jeroen Pauw le hanno chiesto se non pensava di esagerare parlando in quel modo davanti ad
un Ambasciatore “che si sa viene pagato proprio dal governo italiano”.

La giornalista si è giustificata asserendo che voleva soltanto scherzare su fatti risaputi in tutto il mondo, “senza nessuna intenzione di provocare una crisi politica o di offendere l’Ambasciatore; e neanche l’Italia, considerato che fa proprio la
corrispondente da Roma” (e conosce bene la nostra lingua!). Secondo lei l’Ambasciatore Franco Giordano, considerato che non parla l’olandese, non ha capito l’intento del suo discorso, estrapolandone soltanto dei termini che ha giudicati offensivi.

“D’altra parte”, ha detto la donna, “ è stato lo stesso Berlusconi a coniare l’espressione Forza gnocca: e io l’ho ripetuta”.

Fatto sta che non se ne può più di essere presi in giro soltanto per le azioni o frasi di Silvio Berlusconi! E’ quindi comprensibile la reazione di un Ambasciatore invitato come persona di rilievo ad un evento culturale importante in cui, invece di trattare argomenti di arte e storia, si sono tirati fuori gli ennesimi gossip sul presidente del Consiglio; ancora una volta associando tutta l’Italia alle azioni, anche sconsiderate, di chi la dirige. Le colpe dei padri non dovrebbero ricadere sui figli…e si spera che le vicende di Berlusconi non abbiano segnato il nostro Paese per sempre!

“E’ stato un po’ come se ad una conferenza in Italia, alla presenza della regina Beatrice, si fosse parlato male della medesima; o si fosse accennato alla casa in Mozambico del principe Willem Alexander, causa di molti dissensi e contestazioni da parte degli olandesi”, ha detto uno dei due presentatori.

Lo stesso pensiero è stato espresso da altre persone nei commenti sotto agli articoli usciti su vari quotidiani, Telegraaf compreso: alcuni hanno scritto che l’Italia non è solo la mafia, Berlusconi, il bunga-bunga, la gnocca, la
corruzione.
Come l’Olanda non è solo il paradiso della droga, dell’eutanasia sfrenata e illimitata, delle prostitute in vetrina (a cui comunque gli olandesi stessi hanno posto molti freni).

Ha fatto bene il nostro Ambasciatore a protestare, indipendentemente dalla figura di Berlusconi, per chiedere un po’ di rispetto nei confronti di una nazione un tempo tanto amata in Olanda; che adesso viene sempre più bistrattata e derisa. Era ora che qualcuno cominciasse a farlo anche all’estero! Questo a dimostrare che gli Ambasciatori “servono veramente a qualcosa”, se sono validi; come lo è il nostro attuale. Il quale si è subito conquistato la stima sia dei connazionali che delle forze politiche del Paese ospitante.

Naturalmente abbiamo voluto sentire anche la Sua reazione a caldo, che offriamo ai nostri lettori per una valutazione più diretta. Ecco l’intervista.

Ambasciatore, che cosa è successo ieri?
E’ successo che una tale giornalista, durante una cerimonia ufficiale di apertura di una mostra molto importante sugli Etruschi, si è lasciata andare a commenti irriverenti che mi hanno fatto indignare.

Commenti che Lei non si aspettava?
Ho cominciato ad intuire qualcosa quando ha esordito dicendo che con il suo discorso sperava di non provocare una crisi politica. La cosa strana è stata che ha iniziato in lingua italiana, considerato che è corrispondente da Roma; ma poi ha continuato in olandese e non c’era traduzione simultanea. Non ha parlato in inglese. In seguito ha detto che avrebbe dato il testo della sua relazione. Ma sino ad ora non si è visto nulla!

Infatti si è stupita che Lei avesse reagito con tanta indignazione pur non avendo capito il senso del discorso.
Il senso del discorso l’ho capito benissimo, non ci voleva molto…soprattutto perchè ogni dieci secondi inseriva “parolacce” facilmente comprensibili, tipo bunga bunga, gnocca, e altri “concetti” di altrettanto facile comprensione. Mia moglie si è alzata e se ne è andata prima di me, non reggendo questa umiliazione nei confronti del nostro Paese.

In un’intervista avvenuta qualche ora dopo, durante un programma televisivo, la giornalista Andrea Vreede ha sottolineato il fatto “che le Università sono luoghi del pensiero libero e anche l’Olanda è un Paese dove si possono esprimere liberamente le proprie idee”.
Liberissima di farlo! Ma, ripeto, non in una cerimonia ufficiale. Anch’io avevo preparato un intervento il cui succo era quello del ruolo femminile nella cultura etrusca. Ovviamente dopo quello squallido discorso a base di gnocca e bunga bunga ho lasciato perdere e me ne sono andato!

L’Ambasciatore Franco Giordano raggiunto dal sindaco di Amsterdam Eberhard van der Laan dopo la sua protesta (foto del
quotidiano nazionale olandese Telegraaf)
Se ne è andato… molto adirato! E mi pare che lo sia ancora adesso.
Certo, era alterato e indignato. E guardi, non per le critiche al nostro Paese, che ho sempre accettato, quando erano serie; spesso discutendone, come è accaduto in una recente conferenza sull’Unità d’Italia. Non sono una persona che rifiuta il confronto! Tra l’altro, se avessero organizzato un convegno a parte su Berlusconi, sarei stato il primo a partecipare, anche a criticare, pur
sapendo che magari l’atmosfera sarebbe diventata incandescente. Ma ieri pomeriggio il tema era di tutt’altro genere, si parlava di arte, di collaborazione fra Paesi differenti: erano presenti ambasciatori di altre nazioni, alte cariche politiche, istituzionali, costituzionali. Anche la dama di compagnia della regina. Le sembrava il luogo adatto per parlare del bunga bunga?

Ambasciatore, quando Lei ha abbandonato l’aula che cosa è accaduto?
Mi hanno seguito parecchie persone. Anche il sindaco di Amsterdam, che poi ha cercato di convincermi a rientrare in sala. Dopo nessuno di noi è andato a visitare la mostra.

Tutti solidali, quindi.
Sì. Stamattina mi ha telefonato anche il segretario del Ministero degli esteri per esprimermi la sua solidarietà. Ora sta arrivando la televisione olandese per intervistarmi. Ho ricevuto tante email, anche di approvazione da parte degli olandesi.

Penso che la Sua reazione abbia rotto un silenzio che durava da troppo tempo. Sta a dire: diplomazia sì…ma c’è un limite a tutto.
Esatto. E non credo di aver messo un freno alla libertà di pensiero e di parola. Ma piuttosto di aver sancito l’importanza di un altro fondamentale diritto: quello legato ad ogni forma di rispetto. Verso persone, cose e luoghi.

Maria Cristina Giongo

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