Giovani indignati dalla politica. Non gli abbiamo insegnato la strada

Stiamo assistendo a uno dei momenti più difficili per l’Italia, ottenga o no Berlusconi la maggioranza dei voti per continuare a governare.

Pensando all’accordo di Vasto (Pd+Sel+Idv), che darebbe la sinistra vincente, se si votasse domani; c’è da chiedersi come potrebbe governare quell’eventuale maggioranza. C’è da chiedersi anche come voterebbe una parte di quel 30% di italiani che, al
momento, dichiara di non volersi recare al seggio. Siamo all’incertezza assoluta.

Ormai i giovani hanno cambiato obiettivo:se la prendono con le banche, Bankitalia compresa, e con le agenzie di rating. Hanno il volta stomaco nei confronti dei politici. Un po’ per loro autonomo convincimento e un po’ perché noi gli abbiamo indicata la strada.

Di quali altri argomenti relativi alla politica hanno mai letto o sentito parlare, da tangentopoli in avanti? Se non della ripulsa montante, spesso meritata, verso tutta la classe dirigente. I giovani non nascono al mondo per germinazione spontanea:portano i nostri Dna e l’educazione che gli abbiamo impartita. I vecchi che, oggi, li sentissero estranei, hanno già cominciato a morire. Ve lo dice un ottantenne con certificato anagrafico.

guglielmo donnini

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