Diamoci dentro con il luogocomunismo e buttiamo là il solito adagio:”Nessun grande uomo è tale per il proprio maggiordomo”. Poiché il Cavaliere conta tantissimi maggiordomi:effettivi, virtuali, aspiranti e a mezzo servizio; per effetto di tale moltiplicazione maggiordomistica, dovrebbe essere già diventato piccolo, di quella piccolezza che rende necessaria la lente d’ingrandimento anche agli occhi di lince.
La scarsità di carisma, oggi imperante, mette in primo piano vedettes da teatrino parrocchiale. Pisanu e Scajola potrebbero fare la loro figura sulle tavole di quel genere di teatrino, grazie alla benevola ospitalità di qualche don Giuseppe sparso per l’Italia.
I media, avendo esaurito gli argomenti forti, si cimentano sul pensiero debole della politica di risulta, e ci ammanniscono
paginoni su Beppe e Claudio. Il dopo Berlusconi comporta anche questo.
Accettiamolo con laica sopportazione, ma senza farci prendere per il culo.
guglielmo donnini