Financial Times: Acqua multinazionale e globale

Globale e multinazionale: così deve essere il futuro del settore dell’acqua, sul modello di quelle dell’energia e dell’elettricità. Se a queste due caratteristiche si aggiungono i numeri che parlano di una popolazione globale in continua crescita, che va di pari passo con l’aumento del consumo d’acqua (a fronte del quale, però, oltre un miliardo di persone è ancora privo di scorte d’acqua pulita), si può capire perché, secondo il Financial Times, “l’acqua potrebbe diventare una delle grandi industrie del XXI secolo”.

E’ il quotidiano economico del Regno Unito a lanciare un’appello alle industrie dell’acqua perché escano dai confini nazionali per accettare la sfida globale, cosa che finora non si è realizzata, “per ragioni storiche e politiche”, scrivono Nick Butler e Ian Pearson, sebbene riconoscano che qualcosa nel settore si stia muovendo (in Israele la Whitewater sta investendo in politiche di espansione internazionale, mentre a Singapore la KKR sta guardando al mercato cinese).

Troppi pochi, però, gli esempi virtuosi, se si tiene conto anche della centralità dell’acqua nei piani di sviluppo delle economie in crescita, dall’Asia all’America Latina. In tutto il mondo, l’acqua si cerca, si conserva, si gestisce e si distribuisce e, laddove non esistano alternative, si procede con sistemi di desalinizzazione. Ovunque deve essere protetta dai rischi dei disastri ambientali e del terrorismo globale. Da qui la necessità di una rivoluzione globale.

A tenere le redini della trasformazione globale potrebbero essere, secondo i due commentatori del Financial Times, le compagnie britanniche “che hanno l’abilità tecnica e manageriale per raccogliere la sfida dell’acqua globale” e le giuste competenze per affacciarsi al mercato cinese e indiano, giocare un ruolo di primo piano in Africa e assicurare elevati standard di sicurezza dell’acqua.

“Naturalmente ci sono anche dei rischi”, ammettono Nick Butler e Ian Pearson secondo i quali, però, basterebbe una regolamentazione chiara e trasparente per tutelare il consumatore domestico e garantire il diritto all’accesso all’acqua, sicura e pulita, da parte di tutti.

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