“La Danimarca è la terra dei danesi: se non vi piace, andatevene”

dani17 lug – “La Danimarca è la terra dei danesi e tutti sono benvenuti e possono diventare parte della comunità, ma a quei musulmani che costantemente lavorano contro di noi, che costantemente ci criticano, sono sempre insoddisfatti, commettono delitti d’onore, incitano a partire per la guerra santa in Siria, sminuiscono i nostri valori, la nostra bandiera e le nostre abitudini io dico: andatevene e trovate un altro posto dove vivere. Nessuno è obbligato a restare”.

Queste parole di rara chiarezza e coraggio sono state pronunciate dalla mite ma decisa Inge Stoiberg , portavoce di “Venstre” il partito liberale danese di ispirazione moderata il cui ex leader, Anders Fogh Rasmussen, già primo ministro a Copenhagen è oggi segretario generale della NATO.

Non stiamo quindi parlando di scalmanati o di estremisti, ma di un partito di grande moderazione tra i già calmi danesi. Eppure la pazienza ha un limite e dopo i ripetuti (e inascoltati) allarmi lanciati dalla polizia che non riesce più ad arginare la violenza di alcune gang di cosiddetti “giovani”, la Stoiberg ha deciso di dare la sveglia al governo di sinistra che dal 2011 governa il paese ed è andata dritta al punto senza nascondersi dietro alle parole o alle definizioni di comodo come “giovani problematici”.

La Stojberg pone chiaramente il problema: o dichiariamo che tutti i principi su cui si basa la socialdemocrazia e lo stato sociale tipico della Scandinavia sono sbagliati oppure, se li riteniamo validi, non possiamo permettere che qualcuno si ritenga in diritto di non rispettarli in nome di una diversità religiosa. Partendo da un sondaggio che mostra come il 64% degli islamici in Danimarca pensi che la libertà di espressione debba essere limitata la rappresentante liberale dice:

“I musulmani che non vogliono adattarsi ai valori danesi dovrebbero chiedersi perchè sono venuti in Danimarca. Noi li abbiamo accettati e adesso è il loro turno di dimostrare il necessario rispetto per la nostra società e i valori fondamentali su cui è costruita”.

In un recente dibattito ad esempio Stojberg aveva condannato la pratica dei matrimoni arrangiati dalle famiglie dei minorenni, denunciato alcuni insegnanti musulmani che rifiutano di relazionarsi con le colleghe e le allieve, e criticato le richieste delle famiglie tese a segregare le ragazze nelle ore di educazione fisica..

“Non dovremmo mai arrivare al punto in cui per tentare di essere tolleranti– afferma- noi finiamo per accettare azioni e valori che non condividiamo semplicemente perchè i portatori di quei valori sono una minoranza”.
Naturalmente i rappresentanti islamici hanno detto che le critiche sono infondate e la sinistra, fortemente imbarazzata, ha replicato che non si può generalizzare e che comunque i valori del popolo danese sono difesi in maniera salda dal governo.

Evidentemente sempre più danesi non la pensano così visto che gli ultimi sondaggi danno il partito socialdemocratico al potere al 17,2% sorpassato dal Dansk Folkeparti (DFP) col 17,4%. E’ una piccola rivoluzione visto che il DFP, a differenza dei liberali di cui fa parte la sopracitata Stojberg, è un partito decisamente schierato a destra, a fortissima connotazione identitaria e fortemente critico nei confronti dell’immigrazione islamica.

D’altra parte, pur nel silenzio della stampa che censura quasi tutte le informazioni scomode, le notizie sui continui crimini compiuti dalle bande di “giovani” nelle periferie sono di dominio pubblico e la recentissima decisione dei giudici di non espellere un pedofilo somalo che ha violentato tre bambine ha fatto talmente tanto scandalo da finire comunque sulle prime pagine della stampa. I rotocalchi hanno spiegato che i giudici non ritenevano giusto espellere il pedofilo perchè l’espulsione avrebbe interrotto il suo percorso di “integrazione” in Danimarca e i commenti dei lettori sono stati tanti e tali che le edizioni on-line dei massmedia sono state costrette a chiudere subito lo spazio riservato alla posta elettronica.

Il fatto che la destra identitaria sia passata dal 12% del 2011 al 17, 4% dopo due anni di governo della sinistra immigrazionista non è forse un caso dunque e, viste la parole chiare e decise della liberale Stojberg, il portavoce del DFP ha lanciato attraverso i giornali una proposta ai liberali:un’alleanza politica finalizzata all’approvazione di leggi per impedire ulteriore immigrazione dai paesi musulmani.

“ Pensiamo– ha detto- che liberali e partito del popolo danese (DFP) debbano unirsi alle prossime elezioni con l’obiettivo di ridurre l’immigrazione musulmana ad una cifra vicino allo zero. E’ la soluzione più efficace per assicurare che la Danimarca rimanga quel che è dal punto di vista sociale e culturale”.

Esattamente le stesse parole sono state pronunciate anche dal leader della destra parlamentare olandese, Geert Wilders, molto votato ma descritto dalla stampa internazionale come un provocatore: tutti impazziti questi nord europei generalmente tolleranti oppure è stato sorpassato il limite?

Max Ferrari

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12 thoughts on ““La Danimarca è la terra dei danesi: se non vi piace, andatevene”

  1. pienamente daccordo, ma noi come possiamo vedere tutti purtroppo non siamo i Danesi, basta guardare i politici che ci ritroviamo!!!
    Quando ce ne renderemo conto sara’ troppo tardi, ci avranno gia’ superato, che poi e’ quello che vogliono fare, un po’ alla volta ci stanno invadendo, prenderanno il sopravvento e allora…. ahahah… L’unica soddisfazione sara’ che questi l’auto blu ai nostri politici mica gliela pagano… anzi gliela faranno saltare con loro dentro, e allora quella sara’ l’unica nostra soddisfazione. spero non troppo tardi.

  2. Finchè in Italia le uniche proteste da parte dei politici in merito alla questione immigrazione, sono portate avanti da personaggi quali Borghezio e Calderoli, nessuno prenderà sul serio ciò che sta accadendo e le rimostranze saranno bollate come dichiarazioni razziste. Abbiamo bisogno di prese di posizione decise da parte di politici autorevoli e soprattutto informati sulla situazione internazionale. Sinistra e destra non valgono nulla, vogliono solamente attingere al bacino elettorale dei nuovi cittadini stranieri e quindi non si esporranno mai sulla questione. Dicono bene i danesi: noi accettiamo chi rispetta i nostri valori di democrazia e libertà, chi non è daccordo vada pure altrove…questi sono tempi in cui è necessario essere impavidi, senza paura, è finito il tempo del politicamente corretto. Democrazia non significa essere deboli di fronte all’arroganza di culture retrogade e obsolete. Sveglia!!!

  3. Sono d’accordo con Barbara. La Danimarca partiva da valori di accettazione e risultati sociali di democrazia ben superiori a quelli italiani e oggi li sente a rischio se anche gli immigrati non li condividono. E fa bene a reagire per conservarli. In Italia l’esempio degli stessi italiani – i politici, ma anche l’uomo della strada – non è altrettanto alto. Penso che qui prima di tutto NOI dobbiamo fare una seria autocritica su come abbiamo ridotto il paese, invece di dare la colpa a un’emergenza immigrazione che è solo strumentale. Poi è chiaro che chi non rispetta le regole va punito, ma per quello ci sono già le leggi. Applichiamole!

  4. Tutti gli Islamici ‘sono compatibili solamente con altri Islamicii e con nessun altro. se dovessimo fare una previsione tra quanti anni potrebbero integrarsi con gli Occidentalii INFEDELI, considerando gli ultimi 500 anni, potremmo riprovare a reintegrarli tra altrettanti anni ,nel frattempo teniamoli oltremare !!!

  5. In questo paese si possono esprimere le proprie idee, e dico idee, non azioni violente, solo se concordano con una sinistra malata e fuori dal tempo e dallo spazio. In caso diverso sei razzista o fascista. Sarebbe ora che molta gente cominciasse ad usare il cervello per ragionare e non gli slogan e la demagogia.

    1. Sogna… sono troppo intrisi di loro stessi anche solo per ascoltare opinioni diverse senza preconcetto!

  6. Sono straniera e vivo in Italia da 14 anni. Dal primo giorno in cui sono venuta mi sono data a fare per conoscere la vostra lingua e la vostra cultura, assaggiare i vostri cibi e guardare la vostra tv (questa veramente mi fa schifo). Adoro il vostro paese, ma noto che l’Italia non ama gli italiani. Anzi, direi ama sempre di meno il proprio popolo… Vedo una marea degli stranieri, non solo i musulmani che arrivano e pretendono… pretendono le case comunali, il sostegno sociale, la cittadinanza senza saper parlare la vostra lingua grammaticamente bene… Tante volte mi chiedo: ma che cavolo di parlamentari scelgono gli italiani? che cavolo di gente si siede sulle sedie nei comuni, province e regioni? ringiovanite per favore chi vi governa! prendete il coraggio e votate i giovani che non sono ancora rovinati dalle bunga bunga e mafia… Tengo le dita incrociate! Coraggio Italiani!

  7. In Australia e in Canada l’hanno detto da tempo i politici, L’hanno scritto nei loro giornali ma, in italia i giornali non ne parlano, W IMOLA OGGI , che permette a molti italiani di conoscere il rovescio della medaglia . Se in italia parli di queste cose, per i politici e i giornalisti DI REGIME sei razzista e devi andare sotto processo. NON SEI PIU’ LIBERO DI AVERE UNA TUA IDEA O PENSIERO DIFFORME DA QUELLO CHE ALTRI HANNO DECISO PER NOI.

  8. Vivo a Bruxelles da un po’ il problema degli immigrati credo sia da risolvere il più presto possibile, solo a Bruxelles 25% della popolazione è musulmana… Non sono buoni dati…

  9. quando qualcuno avrà il coraggio di dire lo stesso in Italia, sarà un bene per il Paese.

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