Monte Paschi, perdita choc di 845 milioni di euro

Il Monte dei Paschi si presenta all’appuntamento con l’operazione di scissione del maxi-portafoglio di attività deteriorate da 8,14 miliardi di euro lordi, il piano Hydra al vaglio della Vigilanza europea, con una perdita choc di 845 milioni nel secondo trimestre. Rosso che porta la perdita complessiva dall’inizio dell’anno a oltre un miliardo di euro (1,089 miliardi dai 93 milioni di utile netto dei primi sei mesi del 2019) e che spazza via le stime degli analisti che si attendevano un rosso molto più contenuto. 

A pesare sul trimestre la decisione del Ceo Guido Bastianini, che si è prefissato il target di tre miliardi di ricavi a fine anno, di svalutare le attività per imposte anticipate (Dta) per 476 milioni in virtù dell’aggiornamento delle stime interne pluriennali (2020-2024) dei valori economici e patrimoniali per tenere conto dello scenario macro dopo la pandemia.

Tra le altre componenti straordinarie negative la banca ha messo a bilancio anche 348 milioni per accantonamenti per rischi legali e impegni contrattuali (legati a cessioni di asset), contributi straordinari ai fondi di sistema e oneri riferibili all’operazione di derisking. Voci che hanno impattato dunque sul risultato trimestrale già messo a dura prova dalle conseguenze economiche della pandemia Covid.

La banca ha comunicato poi di aver ricevuto a fine luglio dalla Fondazione Mps, ex azionista di riferimento, ulteriori richieste stragiudiziali per 3,8 miliardi di euro, col petitum che sale a 4,8 miliardi. Richieste che Rocca Salimbeni ha criticato e si riserva azioni a tutela del patrimonio.[…]

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