Ex capo dei servizi segreti verso il Cda Banco Bpm

Assemblea confermata per il 4 aprile al Banco Bpm. Si fa un nome nuovo per il cda, quello di Alberto Manenti – si legge sul Corriere della Sera – 68 anni, fino a novembre 2018 capo dei servizi segreti per l’estero, cioè l’Aise (nominato da Renzi, ndr). A creare il ponte è un italiano di Londra, Davide Leone, 43 anni, gestore di fondi, che ha tra i suoi soci più recenti anche Gianni Mion e Andrea Mazziotti di Celso, avvocato ed ex deputato (2013-2018) eletto con Scelta Civica. Le tre liste (cda, fondi e soci-dipendenti) per le nomine da votare nella parte ordinaria dell’assemblea erano state presentate entro il 10 marzo.

L’ex ufficiale dell’esercito è stato per 30 anni nei Servizi ed è il primo candidato, come indipendente, nella lista guidata dalla Davide Leone & Partners Investment. Alla società londinese fanno capo due fondi hedge che hanno il 4,7% di Banco Bpm, cioè circa 90 milioni di euro ai prezzi attuali, la metà di un mese fa. Il pacchetto, per altro, non risulta nelle comunicazioni alla Consob dove invece sono censiti Capital Research (4,9%) e Invesco (4,7%). Complessivamente i sottoscrittori della lista, che si appoggia allo studio legale Trevisan, arrivano al 6,2% e tra loro ci sono anche fondi di Mediolanum, Epsilon, Eurizon, Fideuram e altri.

Manenti, nato in Libia, ha, tra l’altro, organizzato e guidato operazioni di intelligence economico-finanziarie, progetti nazionali sulla cyber security e ha maturato sul campo un’approfondita esperienza sui canali e i sistemi del riciclaggio internazionale. Ora il probabile approdo nel board del terzo gruppo bancario italiano.   affaritaliani.it

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