Campobasso, pakistano tenta di stuprare 70enne e pesta carabiniere

di Federico Garau – Campobasso – Ha tentato di stuprare una donna di 70 anni dopo averla aggredita, quindi ha pestato un maresciallo dei carabinieri intervenuto in difesa della vittima, mandandoli entrambi in ospedale con 40 giorni di prognosi: per questo motivo il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Campobasso ha determinato per lui la misura cautelare del carcere. Il responsabile, vale a dire un pakistano di 29 anni, è stato pertanto trasferito dietro le sbarre della locale casa circondariale con l’accusa di tentata violenza sessuale, lesioni aggravate e resistenza e violenza a pubblico ufficiale per quanto commesso durante il primo pomeriggio dello scorso giovedì 20 febbraio.

Il 29enne, poco prima delle ore 14:00, aveva incrociato la vittima mentre quest’ultima stava facendo ritorno verso casa. Dopo averla colta di sorpresa ed aggredita, l’ha successivamente trascinata verso una zona più appartata tra via Emilia e via Romagna. La 70enne era stata quindi colpita con forti pugni e calci dall’energumeno, personaggio di grossa stazza, che tentava di fiaccare le sue ultime resistenze per strapparle i pantaloni di dosso e poter abusare di lei. Le disperate grida di aiuto lanciate dalla 70enne erano per fortuna riuscite a richiamare l’attenzione di un maresciallo dei carabinieri di Campobasso fuori servizio, che prontamente era intervenuto in suo soccorso.

Dopo essersi qualificato, tuttavia, il militare, un uomo prossimo alla pensione secondo quanto riferito dalla stampa locale, veniva centrato da un pugno in pieno volto, tanto forte da provocare una frattura delle ossa facciali oltre che un serio trauma oculare. Anche la donna aggredita ha riportato delle ferite di una certa entità, subendo lesioni alla milza ed un trauma facciale, oltre che contusioni in varie parti del corpo. Entrambi i feriti sono dovuti ricorrere alle cure del personale sanitario dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, ricevendo ben 40 giorni di prognosi ciascuno.

Ritornando al racconto della vicenda, dopo aver lasciato tramortito a terra il militare, il pakistano aveva cercato di fuggire rapidamente dal posto, perdendo tuttavia nel tragitto il proprio telefono cellulare. Un particolare, questo, che è stato di grande aiuto per gli inquirenti impegnati nell’identificazione ed individuazione del responsabile. Grazie ad alcuni scatti salvati nella memoria del dispositivo elettronico, infatti, gli uomini della questura di Campobasso sono riusciti a comprendere di chi si tratta ed a mettersi sulle sue tracce.

Quando si è trovato i poliziotti davanti, tuttavia, il pakistano ha subito lamentato un malore, convincendo gli uomini in divisa a condurlo in ospedale, dove lo stesso è rimasto qualche ora sotto osservazione, prima di essere tradotto in carcere. Secondo quanto emerso in fase di indagine, tra l’altro, lo stesso pakistano si era reso responsabile di un’altra aggressione ai danni di una signora che faceva ritorno alla propria vettura posteggiata vicino all’ex stadio Romagnoli: accadeva appena lo scorso dicembre 2019.

Procedono comunque le indagini da parte degli uomini della questura di Campobasso.

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