Terrorismo islamico, condannata la convertita Lara Bombonati

Lara Bombonati, la foreign fighter italiana accusata di associazione con finalità di terrorismo, è stata condannata a 2 anni e 8 mesi dalla Corte di Assise di Alessandria. La donna è stata ritenuta colpevole di aver fiancheggiato associazioni terroristiche di matrice islamica mentre era in Siria. Aveva abbracciato la fede islamica e sposato Francesco Cascio, un combattente italiano che risulta morto in battaglia. E’ stata poi arrestata nel giugno 2017. Si faceva chiamare Khadija.

La moschea di riferimento è quella di Tortona. La Bombonati e il compagno si erano convertiti alla fede islamica nel 2011, e tale conversione si era rafforzata nel tempo attraverso la frequentazione di altri soggetti già votati all’Islam radicale, Lazzaro Giuseppe Andrea, detto Umar, a sua volta attenzionato per la vicinanza a Del Nevo Ibrahim Giuliano, militante jihadista ucciso nel giugno 2013 in Siria.

Ci sono pagine e pagine di trascrizioni di intercettazioni telefoniche che attesterebbero la partecipazione della tortonese all’attività terroristica, anche come membro del gruppo Hayat Tahrir Al Sham che, il 28 febbraio dello scorso anno, aveva rivendicato attentati a Homs e a Damasco. Lei nega di aver fatto da staffetta per trasferire documenti segreti tra gruppi terroristici in Siria e in Turchia, ma la documentazione acquisita sembrerebbe smentirla.

La sua versione: «Mi sono limitata a seguire mio marito». Aveva sposato il siciliano Francesco Lo Cascio, anche lui radicalizzato e morto in Siria il 26 dicembre 2016.

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