Riavviata procedura per togliere la scorta a Capitano Ultimo

Non c é tregua per il Capitano Ultimo, sotto il perenne attacco di istituzioni dedite al dictat del potente di turno.

Solo nel giugno scorso, dopo una battaglia legale che ha visto il colonnello Sergio De Caprio, ricorrere al Tar contro la decisione del Ministero dell’interno che aveva revocato la tutela perché non esistevano segnali di pericolo, la stessa era stata riassegnata.

Ora la nuova doccia fredda.

É lo stesso Ultimo a darne l’annuncio durante l’incontro al Festival del giornalismo ad Osimo:
“sette giorni fa, hanno riavviato la procedura per toglierla, perché vogliono che uno si arrende, che accetta il sopruso e l’abuso e non sarà così, combatteremo fino alla fine.”

Lo stesso Colonnello De Caprio, in precedenza, aveva spiegato il perché la pericolosità di Leoluca Bagarella non viene meno con il tempo, é la stessa legge che ha introdotto il 41 bis ad affermarlo.

Se da un lato la legge afferma che la pericolosità di Bagarella non verrà mai meno, dall’altra burocrati dediti al servilismo al potente di turno, ripropongono la medesima procedura nel tentativo di isolarlo sempre di più.

Lo.vogliono servire su un piatto d’argento alla mafia? Le istituzioni fanno la loro parte con una complicità tanto palese quanto vergognosa.

Se per molti mesi, gente comune, il Popolo, ha sostenuto la battaglia di Capitano Ultimo proponendo iniziative collettive anche via web, se le istituzioni porteranno a termine questo meticoloso piano scellerato, si ritroverà il Popolo al di fuori dei loro Palazzi e chiederà loro conto, alzerà la voce.
Perché é inutile chiedere l’intervento della politica quando é la stessa politica continuamente lo attacca.

Lui é Ultimo, un carabiniere combattente che ha servito e serve il Popolo, che ha condotto indagini senza guardare in faccia nessuno, senza accettare compromessi, non é Ruotolo, giornalista, per il quale é bastata una telefonata del presidente della commissione antimafia, dell’ex ministro Orlando, per far riassegnare la tutela.

Lo Stato é la comunità e chi, nelle istituzioni é all’opera per revocare nuovamente la tutela a Capitano Ultimo, non ha l’approvazione del vero Stato-Comunitá.

La mafia si nutre del silenzio e della complicità, le istituzioni, nel caso specifico, senza conoscere vergogna, sono complici della mafia.

Siamo pronti, Ultimo ha combattuto per tutti noi e non sarà mai solo!

Marisa Denaro

Denuncia minacce e abusi di potere del Pd: tolta la scorta a Capitano Ultimo

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