Firenze, fine business migranti: protesta Cgil “aprite i porti”

Firenze – Presidio di protesta ieri in via Cavour, organizzato dalla Cgil e partecipato dai lavoratori che rischiano di perdere il posto con le nuove norme volute da Salvini e introdotte dal decreto sicurezza in merito all’accoglienza dei migranti. ‘Grazie’ al decreto, spiegano i rappresentanti sindacali, si riducono drasticamente i fondi destinati ai Cas, Centri di accoglienza straordinari, con migliaia di posti di lavoro a rischio in tutta Italia. Solo nel Fiorentino sono oltre 150 i lavoratori che potrebbero restare a casa.

“Il sistema di accoglienza previsto dal ‘decreto sicurezza’ riduce drasticamente le ore dei lavoratori presenti nei centri. Il nuovo bando della prefettura di Firenze (che appunto recepisce le nuove indicazioni dettate dal Viminale, ndr) mette a rischio più di 150 posti di lavoro sul territorio metropolitano. Avremo quindi meno lavoratori, perdita di professionalità e nello stesso tempo minor possibilità di avere un’integrazione reale per i migranti ospiti delle strutture”, spiega Jacopo Geirola, della Fp Cgil.

“Si tratta di educatori, facilitatori linguistici, operatori legali, mediatori culturali, portieri e lavoratori dipendenti del privato sociale che negli ultimi anni hanno garantito l’accoglienza diffusa e l’integrazione degli ospiti dei centri di accoglienza straordinaria appaltati dalla prefettura”, spiega ancora il sindacalista.

Sindacato e lavoratori sottolineano il “paradosso” per il quale con le nuove norme “questo bando non mira all’integrazione, ma alla sola vigilanza. Si tolgono soldi all’accoglienza ma poi quei soldi, invece di essere usati per fare lavorare le persone, per accoglienza e integrazione, sono usati per la disoccupazione, per lasciare le persone a non fare nulla, è assurdo. Noi rischiamo il lavoro e tanti immigrati rischiano di essere sradicati da un percorso di vita appena intrapreso”.

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