Spagna: vincono i socialisti, ma non c’è maggioranza

Il partito socialista ha vinto le elezioni in Spagna. Il Psoe guidato da Pedro Sanchez esce dalle urne come primo partito e segna anche una certa distanza dal Partido Popular che segue ma con la metà dei seggi, registrando un tracollo storico. E di storico c’è anche l’ingresso in parlamento dell’estrema destra con Vox che ottiene 24 seggi, oltre all’affluenza record che supera il 75,7%.

La Spagna si ritrova però senza una maggioranza chiara per formare il prossimo governo e i partiti indipendentisti potrebbero ancora una volta ricoprire un ruolo chiave nel rebus delle alleanze che si prospetta. Però il compito di Sanchez sarà arduo: pur forte di 123 seggi (sui 350 del Congresso dei deputati), il doppio del Pp – il vero sconfitto di queste elezioni che ne ottiene soltanto 66 dimezzando la sua presenza in parlamento – il leader socialista non ha comunque i numeri per formare una coalizione di sinistra con una maggioranza chiara, poiché con i 35 seggi che Podemos si è assicurato arriva soltanto a 158. Non basta.

Il partito socialista ha vinto le elezioni generali in Spagna e con queste ha vinto il futuro. E ha perso il passato“. Sono le prime parole di Pedro Sanchez, leader del Psoe, dopo la vittoria elettorale.
“Abbiamo mandato un messaggio all’Europa e al resto del mondo. Si può vincere l’autoritarismo e l’involuzione”, ha detto Sanchez. Poi ha aggiunto: “Formeremo un governo pro europeo”. La folla ha intanto scandito fra l’altro “Sì, se puede” lo slogan che richiama quello che fu di Barack Obama candidato presidente Usa: “Yes, we can”.  ANSA

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