Monsanto, Bayer perde causa su cancro e titolo affonda. Previsti 12mila licenziamenti

Investing.com – Crolla il titolo BAYER (DE:BAYGN) nella borsa tedesca con una flessione superiore all’11% dopo che la società di prodotti chimici agricoli e farmaceutici ha perso un importante processo negli Stati Uniti relativi a presunti rischi di cancro connessi ai prodotti di Monsanto.

l tribunale di San Francisco, infatti, da deciso all’unanimità che l’erbicida Roundup era tra le cause principali del cancro del linfonodo (cancro di Hardan) che aveva colpito Edwin Hardeman. L’elemento fondamentale è stato individuato nel farmaco glifosato, già sotto accusa in passato.

Il processo ora entrerà in una seconda fase per chiarire il ruolo di Monsanto, controllata di Bayer, in particolare per verificare se il gruppo abbia ingannato gli utenti e quali potrebbero essere i potenziali danni.

Già lo scorso 10 agosto Monsanto aveva perso una causa contro Dewayne Johnson, un giardiniere americano che aveva accusato lo stesso prodotto, il Roundup, di avergli procurato il cancro. Il processo aveva visto la condanna di Monsanto a pagare 289,2 milioni di dollari a Johnson, cifra poi ridotta in appello a 78 milioni.

Nonostante la condanna, Bayer rimane convinta che le prove scientifiche non siano sufficienti a provare che il cancro sia stato causato dai suoi prodotti. Nella seconda fase del processo, inoltre, Bayer punta a dimostrare che il comportamento di Monsanto era corretto, pertanto non responsabile del cancro.

La sconfitta giudiziara potrebbe portare, inoltre, ad un taglio di 12 mila posti di lavoro, rappresentato dal 10% della forza lavoro di Bayer entro il 2021. Inoltre, i tedeschi prevedono di vendere il dipartimento per la salute degli animali, oltre a due marchi di farmaci venduti senza prescrizione medica. Bayer punta ad un risparmio di 2,6 miliardi di euro all’anno entro il 2022.

“Le misure che adottiamo devono aumentare le performance dell’azienda in modo sostenibile” ha dichiarato a Le Monde il ceo del gruppo, Werner Baumann. “Non sono una reazione al cambio di gestione di Monsanto e non dipendono dalla denuncia del glifosato», ha spiegato.

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