Colpi di mano contro la Democrazia in Usa, Regno Unito e Italia

di GianMarco Landi

Con un senso di fastidio, che si sta tramutando sempre più misto a sofferenza, scrivo questo articolo confessandovi di essere sconcertato  e anche un bel po’  spaventato.

Le pagine dei Media di tutto il Mondo raccontano in maniera manipolata e distorta le verità politiche e finanziarie, lo sappiamo ormai tutti, ma in questi giorni i Mainstream raccontano gli epigoni di un disegno di attacco al cuore della Democrazia e dell’Occidente come se stessero accadendo cose normali, risibili e banali.

Partiamo dagli Usa

I Democratici  guidati dalla cupola Liberal al cui vertice c’è il capo dei capi,  George Soros,  avevano perso le elezioni di Midterm essendo confinati ad una maggioranza sulla meno importante House. Attraverso giochetti di prestigio, che in Italia conosciamo bene sin dai tempi del Referendum sulla Repubblica e la Monarchia, gli equilibri del 6 novembre sono stati riaperti in favore dei Dem, anche al Senato e in chiave presidenziali 2020.

Come ho raccontato qui su Imola Oggi, le  tendenze di voto e i risultati riscontrati il 6 di novembre, considerati  stato per stato e proiettati sugli equilibri al Senato e sulle future presidenziali 2020,  avevano premiato massicciamente Trump, infatti la notte del 7 di novembre eravamo andati  a dormire avendo appreso che  l’ala Congressuale competente nel senso di coadiuvare il Presidente nelle materia di impatto geopolitico internazionale, finanziario ed energetico, cioè il Senato, era in mani Repubblicane, insieme a  tutti i governatori dei swing state, cioè gli Stati che storicamente determinano i risultati delle elezioni presidenziali. Oggi non è più così, e sia Trump, sia innumerevoli senatori Repubblicani stanno denunciando pubblicamente  il tentativo, parzialmente compiuto dai Democratici, di ‘rubare’ le elezioni attraverso alcuni scientifici riconteggi dei voti. Queste vicende sottaciute dai Media italiani,  in alcuni Stati americani hanno superato l’assurdo e il paradossale,  assumendo tratti da letteratura distopica di impronta orweliana.

Il 7 novembre mattina i Dem hanno fatto scendere in campo una portentosa schiera di avvocati di derivazione finanziaria, cioè Azzecca Garbugli bravi nella manipolazione di realtà fotografate dai numeri e dal potere, e con artifici giuridici posti in essere nell’alveo della compiacenza di magistrati inquirenti nominati in epoca Obamiana, hanno riaperto i conteggi,  anche dove il candidato sconfitto si era riconosciuto tale facendo la tradizionale telefonata al vincitore. I fatti su cui i Media essenzialmente sorvolano stendendo un velo di compiacimento ‘godimentoso’, sono questi:

qualcuno, non si sa come e perché,  ha tirato improvvisamente fuori il 7 di novembre scatoloni di voti in più che sarebbero arrivati per posta e non sarebbero stati conteggiati il 6 di novembre, e con l’appiglio di norme di carattere eccezionale (come ad esempio il singolo voto che per motivi straordinari, come la morte di una madre o l’incidente stradale,  non fosse stato inviato entro il giorno di scadenza)  hanno sovvertito il senso delle urne del 6 di novembre in alcune cruciali competizioni.  In questo modo è accaduto che  il Senato dell’Arizona ha visto l’attivista gay e bisex  Sinema trionfare sulla donna pilota Mc Sally, che la notte del 7 di novembre, al 100% dello scrutinio,  era stata data 1 punto %  pieno avanti, e che non si sa come e perché, un Giudice ha battuto assegnando l’1,7% di voti in più alla candidata Dem! Stessa identica cosa, guarda tu che combinazione, sarebbe accaduta  sia in Georgia, un swing state dove la riccioluta pupilla di colore di Opra Winfrey era stata battuta di oltre un punto dal candidato Repubblicano,   e in Florida, dove sarebbero comparsi dal nulla  altri innumerevoli scatoloni di voti postali zeppi di voti, guarda caso,   solo per i Democratici. Forse in Florida alla fine il colpo di mano non riuscirà, ma solo perché i Repubblicani hanno schierato antiche sapienze italoamericane, oltre ad una schiera di Azzeca Garbugli  nella contesa non più politica ma tutta fatta di cavilli legali e truffe in guanti di velluto lawerchic.

Trump, dopo aver licenziato in tronco il ministro della Giustizia, un cospiratore connivente con questi giudici eversivi e studi Legali Dem,  e dopo aver  patito il furto in  Arizona causato, in verità, anche dal tradimento di gangli di potere Repubblicano locale legati al deceduto McCain oltre che al cospiratore Ministro della Giustizia (l’Arizona era lo stato di McCain),  ha capito in ritardo  di dover fronteggiare una furia giacobina e truffaldina da parte dei Democratici nominali ma non certo sostanziali, che mai si era vista in America, o meglio si era vista solo nell’America del Sud o in alcuni paesi africani ed europei su cui Soros aveva agito a modo suo. Anche altri membri importanti dello staff  presidenziale hanno cospirato, e per questo si renderà necessaria l’introduzione di una epurazione in guanti rosa attuata da Melania Trump, che i Media hanno maggiori difficoltà ad attaccare rispetto a Trump.

Lo scopo ideologico e politico di Soros  è quello di attuare nel Mondo una mescolanza etnica e culturale forzandola  a suon di colpi di mano, colpi di spread, colpi di stato e colpi di mortaio ove necessario, già  eseguiti in maniera scientifica dall’Amministrazione Usa ai tempi di Barack Obama, il primo cameriere della Finanza Dem.  Wikileakes  trafugando e rendendo pubbliche oltre due anni fa decine di migliaia di e mail dei politici finanziati da Soros, Hillary Clinton in testa, aveva  svelato questi disegni sminuiti dai fan della globalizzazione, dei pusillanimi  con il prosciutto sugli occhi,  come fantasie complottiste a cui non credere per la paura di dover maturare consapevolezze sgradite.

In questo quadro dell’ultima settimana i Democratici  escono  ringalluzziti anche alla luce della fittizia ridiscesa in campo di Hillary, che in realtà è una teatrale pantomima finalizzata alle primarie  nel senso di tirare la volata alla prima futura donna Presidente, a cui Hillary cederà lo scettro di Regina Dem, che non sarà Nancy Pelosi, né Elizabeth Warren e nemmeno  Opra Winfrey, bensì  Michelle Obama.

Che bello!   Finalmente  l’orto della Casa Bianca  sarà ben curato e la nostra Botteri  sarà più tranquilla quando potrà raccontarci la politica  narrandoci innanzi tutto di pomodorini e ravanelli colti con le mani di Michelle.  Ciao ciao Sogno americano di Libertà, Giustizia e Democrazia.

Ancora peggiore è però la situazione nel Regno Unito, che anticipa una identica situazione in Italia.

La May ieri ha partorito un accordo di Brexit con l’UE che ha dell’incredibile, perché di fatto non c’è nessuna Brexit. In pratica  c’è un sostanziale rimando al 2020 che sa tanto di vera e propria presa per il culo, un po’  come il nome Partito Democratico dove sfacciatamente si insegue la non democrazia della oligarchia UE. Questo accordo di sottomissione britannica alla UE svela il disegno strategico a tela di Penelope, nel senso di risolvere il pesante problema politico confidando in un  mutato quadro internazionale, cioè aspettando Ulisse che in questo caso sarebbe il ritorno dell’orto catartico alla Casa Bianca nelle sapienti mani di Michelle Obama, il sogno dei Media Mainstream, per poi  rifare un nuovo referendum in UK magari cercando di importare certi  know how  che i Democratici di Soros stanno sperimentando al termine delle Midterm.  Boris Jonnhson e Farage da un lato,  Corbyn dall’altro, sono sconcertati, ma la strategia della May non è velleitaria, bensì lucidissima, chiarissima e spietata: giocarsi tutto in Parlamento in una logica che prevede il classico  vi mangiate tutti questa minestra, oppure,  le cose le ho messo in un modo tale che ci buttiamo tutti quanti dalla finestra. Cosa faranno? Non lo so, ma forse alla fine chineranno il capo rimandando al 2020 sperando che Ulisse non ritorni.

Ciao Ciao anche alla più antica Democrazia al Mondo.

Perciò, riguardo all’Italia, non facciamoci illusioni di poter stare tranquilli e poterci salvare con la nostra Democrazia,  bensì prepariamoci a difenderla e a salvarla dai sedicenti Democratici. Già in Parlamento stanno iniziando ad accadere  cose strane, con il ventre molle del Governo, l’ala di sinistra comunista dei 5 stelle, che combina pasticci chiedendo cose impossibili sulle infrastrutture e inciuciando in Parlamento. Quello che accade è il portato dei tentativi di stritolare la manovra governativa in una dimensione europea con ciò palesando il desiderio di schiantare un Governo e una piattaforma Parlamentare  dai tratti rivoluzionari. Di Maio e Salvini reggeranno l’urto?

A tutti è chiaro il senso giallo verde  di un allaccio al Popolo e alla Nazione che riflette la ribellione verso le elite della Globalizzazione, di cui Brexit e Trump hanno dato quello spessore politico in Occidente che i Dem stanno cercando di erodere anche con qualche risultato ottenuto disprezzando la Democrazia con fatti oltre che parole.  I Dem hanno sempre meno voti ma non sono sconfitti, e  la loro idea di una Democrazia senza coinvolgimento concettuale del popolo, cioè ridotta ad un dato formale patinato e chic senza sudore, carne e sangue,  è viva e vegeta nei Palazzi di governo di Washington e Londra.

Non oso pensare  cosa possa accadere in Italia se Trump e la Brexit fossero sconfitti nel 2020, ma mi preparo a tutto, anche a dover fronteggiare, come dovrebbe farlo ogni italiano Libero e Forte,  il disegno di un Governo di Mattarella con Cottarelli Primo Ministro, Bonino ministro degli Esteri, Monti all’Economia, Fornero al Welfare State e Laura Boldrini agli Interni.  Non so cosa pensiate voi, ma per quanto mi riguarda dico a lorsignori di non farsi illusioni:

ciao ciao  Democrazia e  ciao ciao Italia gli italiani non lo diranno mai.

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One thought on “Colpi di mano contro la Democrazia in Usa, Regno Unito e Italia

  1. Non c’è da preoccuparsi. La Terza Guerra Mondiale sempre più vicina, (della quale qualcuno prevede lo scoppio prima della fine dell’anno. Vedi copertina The Economist 2019 completamente nera), preceduta dal Crollo finanziario globale (vedi vendite massive Rothschild ad hoc), Guerra Civile in Francia, ecc. risolveranno alla radice, non tutti forse, ma gran parte dei problemi (e timori) così ben descritti nell’articolo.

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