Pasqua, ad Arcore prete fa vestire i ragazzini da “profughi”

Il prete della parrocchia di Sant’Eustorgio di Arcore ha fatto vestire alcuni ragazzi del Gruppo missionario come i richiedenti asilo che arrivano dal mare, con tanto di coperta termica e di cartelli appesi al collo.

Foto del Giornale di Vimercate

Enrico Perego, ex sindaco e attualmente capogruppo della Lega in consiglio comunale, ha affidato la sua reazione indignata a un lungo post su Facebook. Eccolo.

Ancora una volta assistiamo ad uno stravolgimento della nostra tradizione religiosa piu’ significativa come la Via Crucis, per far posto a messaggi che non possono non avere richiami politici. Ad Arcore, nella Chiesa di Sant Eustorgio, la via Crucis ha visto netto il richiamo ai migranti, con una rappresentazione figurata di giovani vestiti come richiedenti asilo. Il prete faccia il prete, curi le anime e dia il suo aiuto a tutti, indipendentemente dal colore, dalla religione di chi ne ha bisogno ma non dovrebbe superare questi ambiti, non dovrebbe veicolare il messaggio che chiunque possa e debba essere accolto , aiutato ed inserito nelle nostre societa’. Se passasse questo principio , sebbene umanamente condivisibile, allora tutti possono pensare che sia sufficiente lasciare la propria terra per risolvere i propri problemi. Ed e’ proprio qui che la questione da umana diventa politica.Vogliamo farci invadere da tutti i poveri dell’africa? Il pastore di anime non pensa che gestire queste masse abbia un costo? E se tutto questo ha un costo, chi lo deve sostenere? Che diritto ha il prete di chiedere allo Stato di far fronte a questi impegni? Che diritto ha di chiedere a tutti noi di sostenere questi costi, e’ stato eletto da qualcuno? La chiesa cattolica continua da tempo a perdere consensi, crede che la sua universalita’, la sua disponibilita’ verso tutto il mondo degli oppressi le possa far guadagnare consensi e fiducia nella gente. Credo che invece si sbagli perche’ questi atti, come quello del Papa che lava i piedi a carcerati islamici, sono visti come un segno di debolezza dal mondo non cristiano , sono un atto di sottomissione. Forse la gente vorrebbe una Chiesa meno “universale” e piu “patriottica”, piu’ vicina alle nostre tradizioni, piu’ vicina alla nostra gente.”

 

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