âLa firma del CFTA, il trattato di libero scambio fra i paesi africani avvenuta pochi giorni fa in Ruanda – dichiara lâeuroparlamentare Mario BORGHEZIO – è stata salutata con grande rilievo da parte dellâAlto Rappresentante Mogherini, che ha magnificato âlo spirito di partnership fra Unione Africana ed Unione Europeaâ.
In realtĂ , questo progetto fa parte di una strategia volta a radunare in unâarea economica omogenea il maggior numero possibile di Stati (facendo pressione in particolar modo sui paesi dellâAfrica Nord-Occidentale che oggi ricevono fondi europei a vario titolo) e successivamente stringere con essa un accordo successivo di esenzione delle tariffe doganali per i prodotti UE.
Tale disegno attuato però con mentalitĂ neo-coloniale e senza alcuna gradualitĂ nei confronti di economie che cercano di sviluppare il settore manifatturiero, incentivare la domanda interna ed il potere dâacquisto dei salari, è la pietra tombale dellâindipendenza economica dei paesi africani.
Non a caso vi è una pluralitĂ di Stati che si oppongono a questo progetto. Infatti vi è netta contrarietĂ dalle principali economie del continente, le quali hanno immediatamente compreso i rischi del CFTA: la Nigeria ed il Sudafrica. Proprio il Presidente nigeriano Buhari ha ricordato che una apertura indiscriminata danneggerebbe le imprese in via di sviluppo, ancora troppo fragili per resistere allâingresso di prodotti realizzato in regime di forte dumping.
Come per il caso dei migranti -conclude Borghezio – dobbiamo amaramente constatare che, al di lĂ della retorica di facciata, il continente africano per la UE continua ad essere fonte di manodopera a basso costo …â
On. Mario Borghezio – Deputato Lega Nord al P.E.

