Migranti: il governo Gentiloni consegna 10 motovedette alla Libia

20 APR – La scena si è già vista il 14 maggio 2009 ed il 10 febbraio 2010, sempre nel porto di Gaeta (Latina): sei motovedette hanno ammainato la bandiera italiana ed alzato quella libica per andare a pattugliare le acque davanti al Paese nordafricano con il compito di bloccare le partenze dei migranti. L’attività è però durata poco, fino all’intervento della coalizione internazionale contro Muhammar Gheddafi, nel 2011.

Ora Italia e Libia ci riprovano: domani a Gaeta,alla presenza del ministro dell’Interno, Marco Minniti – quattro di quelle motovedette (le altre due sono andate distrutte) saranno nuovamente riconsegnate alla Marina ed alla Guardia costiera libiche. Seguiranno altre sei nelle settimane successive, con la speranza che siano in grado di frenare il flusso gestito dai trafficanti di uomini, che nel 2017 ha già portato sulle coste italiane oltre 35mila persone, il 40% in più del 2016, anno record per gli sbarchi.

L’Italia apre centro di smistamento migranti in Africa gestito dall’Oim

L’Italia ha scommesso sul fragile Governo di accordo nazionale del premier Fayez al Serraj, sostenuto dall’Onu.

Minniti lo ha incontrato a Tripoli lo scorso 9 gennaio. In quell’occasione sono state messe a punto le basi per il Memorandum of understanding siglato il 2 gennaio a Palazzo Chigi tra lo stesso premier libico ed il presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni. L’accordo prevede che siano le forze libiche – e non quelle italiane o di altre nazioni – a presidiare le acque territoriali del Paese africano. E l’Italia ha investito molto nella formazione della Guardia costiera e della Marina libiche: 89 addetti hanno concluso l’addestramento e sono ora pronti a prendere possesso delle motovedette donate per fare i pattugliamenti. ANSAMED

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