Bambole registrano conversazioni di bimbi e le inviano a società americana

 

bambola-Cayla

BRUXELLES, 6 DIC – Bambole e pupazzi interattivi, che rispondono a quiz, domande e giocano e raccontano storie grazie a un’app sullo smartphone e a una connessione bluetooth, ma che registrano – violando le norme sulla privacy e i diritti dei consumatori – tutte le risposte e le interazioni con i bimbi che ci giocano. E’ l’allarme lanciato a livello Ue da diverse associazioni di consumatori tramite la loro organizzazione europea Beuc. Sotto la lente, in particolare la bambola parlante ‘My friend Cayla’ e il pupazzo robot ‘i-Que’, entrambi prodotti dalla Vivid: in Italia per ora non sono in vendita nei negozi in quanto l’app tramite cui ‘parlano’ non esiste al momento in italiano, ma restano comunque acquistabili online per esempio su Amazon nelle altre lingue disponibili, come inglese o francese.

I pupazzi tramite l’app registrano tutte le interazioni con i bambini e le inviano alla società americana Nuance Communications che le analizza tramite tecnologie di riconoscimento del linguaggio, per vendere poi le informazioni a parti terze. Inoltre per usare il giocattolo i consumatori sono obbligati a dare il loro consenso all’uso di tutti questi dati personali per trasferirli a terzi e per marketing su misura, violando tutte le regole Ue in materia. Senza contare che chiunque, grazie all’app su uno smartphone, può facilmente prendere il controllo del giocattolo da remoto senza averne l’accesso fisico. Infine, i bimbi sono inconsapevolmente esposti alla pubblicità nascosta di altri prodotti in quanto le bambole parlanti pronunciano frasi a favore per esempio di film della Disney con cui la società della app ha una relazione commerciale. Per questo le associazioni dei consumatori Ue e Usa hanno deciso di prendere provvedimenti legali. Il Beuc sta preparando lettere alla Commissione Ue, ai garanti della privacy europei e al Consumer Protection and Enforcement Network.(ANSA).

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