Fallimento delle banche, frutto di politiche scellerate dei governi Monti-Letta-Renzi

 

renzi-letta-MONTI

Ogni tanto passo per casa (purtroppo il jobsact funziona e siamo tutti molto più flessibili, un successo, perché questo era l’intento) e trovo la rivista di Università Aperta (grazie).
Che tristezza però leggere, nel numero di marzo, un articolo sul bail-in che più qualunquista e main stream non si può, a firma di uno sconosciuto Bacchilega (che mi pare faccia il contabile).
La rivista, che ha pubblicato articoli di una certa levatura durante il corso di economia, corso nel quale, ricordo, un giovane funzionario di Banca d’Italia aveva contribuito con una bellissima lezione di ampie aperture rispetto al main-stream, lo scorso settembre aveva però declinato il mio articolo sull’unificazione bancaria come troppo tecnico (ma io temo troppo poco filo-germanico, e quindi poco rispettoso dei compiti a casa che ci giungono a giorni alterni), ma che ben faceva capire chi tirava i fili e quali trucchetti ci aspettassero.

Bene, questo moderno Eichman di periferia, trova normale che un paese straniero (la Germania) dopo aver nazionalizzato le proprie banche con oltre €250 mld di denaro pubblico (di cui 60 nostri via ESM), imponga ai nostri risparmiatori di incassare perdite per € 2 mld in silenzio perché così chiede l’Europa, sopperendo con i propri risparmi alla mancanza dello Stato. E lo fa senza farsi domande, senza curarsi che tale iniziativa viola almeno 2 articoli della nostra Costituzione, che al contrario dell’Europa, tutela i risparmi dei cittadini.
Né si cura di ricordare che la responsabilità del fallimento delle banche, a parte casi di conclamata e perseguibile illegalità, riferibili a Banca Etruria (papà Boschi e papà Renzi) e Monte dei Paschi (PD, in entrambi i casi ricordo che c’è scappato anche il morto), è da ricondurre alla perdurante crisi che da anni attanaglia il paese frutto di politiche economiche scellerate dei governi Monti-Letta-Renzi (non si nota la differenza).

Anziché sottolineare la natura anti-democratica e anti-costituzionale del provvedimento, con i suoi consigli spicci, l’autore di chiara fede ordo-liberista, dimostra anche tutta la sua incomprensione. Sottolineando più volte le garanzie e la possibilità di salvarsi con pochi accorgimenti, non solo offende i piccoli risparmiatori, ricordando loro che sono inadatti a sopravvivere nel competitivo mondo della finanza globale, ma mostra di non capire la sostanza di quel provvedimento, che avevo invece ben descritto in una recente lettera inviata al Sabato Sera: uno strumento per rapinare i piccoli risparmiatori a favore dei più ricchi.
In quanto alla garanzia tanto sventolata da Bacchilega (l’European Deposit Insurance Scheme), il meccanismo di Risoluzione ordinate delle Banche (BRRD) la prevede solo formalmente, ma non l’ha mai attivata perché la Germania non la vuole, quindi non esiste. Quindi un bel #staisereno in perfetto stile renziano.
Certo, ci sarebbe il Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi (quello che la BCE ha impedito di utilizzare a favore delle 4 banche fallite), ma è molto lontano dall’essere capiente, ovvero non ha abbastanza fondi per coprire le perdite sotto i 100mila se una banca primaria dovesse saltare.

Sia chiaro, con questa nota non voglio allontanare Bacchilega dalla sua fede ordo-liberista (ognuno si rivolge agli dei che più gli stanno a cuore), sulla quale un ottimo costituzionalista come Barra Caracciolo ha creato addirittura un blog, ma rammaricarmi con Università Aperta che ha possibilità di lettura più ampie e tradizioni culturalmente più vicine ai Padri Costituenti.

porgo cordiali e rammaricati saluti
M. Zanoni

 

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