Il Wall Street Journal insulta gli elettori di Trump: “ignoranti, populisti e xenofobi”

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Ha un reddito basso, un’istruzione inferiore, crede che l’immigrazione danneggi l’economia, è scettico sul libero scambio, è contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso ma non è fortemente contrario all’aborto, sostiene con forza il diritto di essere armato, è meno religioso, ha più bisogno di un leader carismatico e ha tendenze autoritarie.

Questo l’identikit dell’elettore di Donald Trump nel partito repubblicano, a confronto con altri due sottogruppi repubblicani, quello dei conservatori sociali, che sostengono Ted Cruz, e quello dei sostenitori di candidati dell’establishment, come Marco Rubio.

Un identikit preparato dal Wall Street Journal e da Vox, che si è concentrato solo sull’aumento del sostegno dell’autoritarismo tra i cittadini. Gli elettori di Trump sono uniti dall’ansia per l’economia statunitense. Il 40% ha un reddito familiare inferiore a 75.000 dollari, soglia invece superata dal 46% dei conservatori sociali e dal 54% dei sostenitori dell’establishment. Solo il 38% ha una laurea, contro il 46% dell’elettorato conservatore e il 55% dei sostenitori di candidati ‘tradizionali’.

Uno dei punti su cui ha maggiormente insistito Trump in campagna elettorale, e su cui si è mostrato più intollerante, è l’immigrazione. Non a caso, il netto rifiuto dell’immigrazione è uno dei tratti più marcati degli elettori di Trump: l’81% crede che gli immigrati danneggino l’economia; una percentuale molto più alta rispetto al 60% tra i conservatori e il 45% tra i sostenitori dell’establishment. La paura che l’economia possa essere danneggiata dall’esterno è testimoniata anche dal 55% che è contrario al libero scambio (41% e 28% per gli altri due sottogruppi).

Altro tratto peculiare: la ricerca di un leader che si batta per i valori e le convinzioni dei suoi elettori (60%), preferito a uno che cerchi invece un terreno comune con gli altri (preferito dal 67% degli elettori dell’establishment). L’elettore di Trump si definisce un forte sostenitore del matrimonio tradizionale (70%), tratto che condivide soprattutto con il sostenitore dei conservatori sociali (74%), mentre sull’aborto è più vicino all’elettore tipo di Rubio, visto che solo il 48% si oppone con forza all’aborto. È inoltre il meno religioso tra i tre: solo il 38% dichiara di andare in chiesa o in un altro luogo di preghiera almeno una volta alla settimana, contro il 42% dell’elettore di Rubio e il 56% dell’elettore di Cruz.

Schiacciante il sostegno al diritto di possedere armi, senza restrizioni: favorevole il 73%, contro il 66% degli elettori conservatori e solo il 42% di quelli dell’establishment.Quello che emerge dall’analisi del Wall Street Journal è un movimento populista, con tratti secolari. Una formazione nuova, che si inserisce tra i due sottogruppi tradizionali in cui si sono generalmente concentrate le preferenze degli elettori alle primarie repubblicane: il blocco centrista, vicino all’establishment, e l’ala conservatrice.

Lo chiariscono i sondaggi nazionali finali prima dell’inizio delle primarie: nel 2008 e nel 2012, il 51% era per i candidati conservatori, il 34% per l’establishment, il 15% per altri; quest’anno, il 33% per i conservatori, il 29% per l’establishment, il 5% per altri e il 29% per Trump.Secondo l’analisi di Vox, poi, c’è un tratto che contraddistingue l’elettore di Trump: il sostegno per l’autoritarismo. Il miliardario di New York incarna lo stile classico di un leader autoritario: semplice, potente e punitivo. Il problema, secondo Vox, è che potrebbe essere solo il primo di tanti Trump nella politica statunitense, che rischia di dividersi de facto in un sistema a tre partiti: i democratici, l’establishment repubblicano e i repubblicani autoritari. (askanews)

 

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