Parroco di Onzo: “Brucio la canonica piuttosto che darla ai clandestini”

“Nella canonica del paese non ospito nessuno, al massimo i miei genitori, di sicuro non i profughi”. Lo ha detto don Angelo Chizzolini, parroco di Onzo, un paese sulle alture di Albenga. E spiega: “Evangelicamente bisognerebbe accogliere, lo so, ma i problemi concreti nei paesi sono altri, noi non abbiamo spazio, qui ho la canonica e poi un altro appartamento già dato a una famiglia bisognosa. Cosa dovrei fare, ospitarli in casa mia?”

Ma la vera pietra dello scandalo che ha investito il parroco è che alcuni in paese sostengono di avergli sentito dire che brucerebbe la canonica prima di prendere i profughi. Quella frase don Angelo dice di non averla pronunciata ma Giuliano Arnaldi, consigliere comunale la conferma: “Parole sue che mi ha ribadito quando l’ho chiamato per organizzare l’accoglienza in paese. Ma a quanto so lo aveva già detto sul sagrato della chiesa”.

Don Chizzolini, che a Onzo guida circa 200 anime, si difende. “Io non ho detto che la non voglio i profughi. Ho detto che non ho posto. So che per esperienza i profughi spaccano tutto nelle case. Sto parlando in generale. Me lo hanno raccontato e quindi evitiamo di ospitarli e qui a casa mia non ho posto. Ci sono persone che conosco che hanno ospitato migranti e si sono ritrovati la casa un porcile”.

Una posizione che va contro l’appello del Papa ad aprire le parrocchie ai profughi. La diocesi a metà luglio aveva accolto 16 migranti a Santa Maria Belfiore a Peagna. tgcom24

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