Moschee a Milano? Armando Manocchia ha la soluzione! Fatele nei vostri Paesi

Moschee a Milano? Armando Manocchia ha la soluzione! Fatele nei vostri Paesi. Qui, l’islam è incompatibile con Cultura e Costituzione!

 

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Ora è ufficiale – scrive Il Giornale -: a Milano arrivano due moschee. Sono state infatti aperte le buste per l’assegnazione di tre spazi (area Palasharp, via Esterle e via Marignano) da destinare a luoghi di culto.
A classificarsi per prime sono state tre associazioni islamiche, ma una, il “Centro Islamico di Milano e Lombardia”, che ha presentato un progetto per il lotto di via Marignano, sarà esclusa poiché il bando prevede che non più di due immobili dei tre possano andare a una stessa confessione di religiosa (Sic!).  I locali di via Marignano con tutta probabilità verranno quindi assegnati alla chiesa evangelica.

“Credo che sia una giornata storica, sia per Milano che a livello nazionale sul piano del riconoscimento del diritto di culto, soprattutto per una comunità come la nostra che soffre particolarmente per la mancanza di spazi e di luoghi di culto adeguati“, ha detto Davide Piccardo, coordinatore del Caim, “Questa è la prima delle conclusioni di un processo lungo e abbastanza travagliato in cui abbiamo creduto molto. Il Comune di Milano ha faticato ma ha prodotto un risultato temporaneo che però inizia a cambiare una situazione in positivo. Questo è un processo assolutamente innovativo che può diventare un modello per l’Italia. Alcuni aspetti vanno migliorati ma noi siamo soddisfatti di questa giornata e di questo risultato“.

Frena invece l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino: “Credo sarà inevitabile un passaggio in consiglio comunale entro alcuni mesi e sono convinto del fatto che dovrà essere questa amministrazione a gestirlo, così che questo iter sia definito e definitivo in pochi mesi e compiuto a tutti gli effetti. Vuol dire rispettare le regole e le leggi. La questione del coinvolgimento di altre istituzioni come la Prefettura o altre verifiche era già stata annunciata e non ci sono novità di nessun genere ma la conferma che vogliamo fare le cose seriamente anche perché ci troviamo di fronte a una strada nuova”.
Bene, partiamo dal buon proposito dell’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino che dice: “facciamo le cose seriamente.”

Armando Manocchia domanda: a Milano, quale film avete visto? A Milano, quale droga assumete?

Perché per dire e fare ciò che state dicendo e facendo bisogna aver visto un film che vi fa sognare di essere su un altro pianeta oppure, essere aldilà perché drogati.
Piuttosto, che ‘farvi’, o fantasticare con film di fantascienza che vi teletrasportano in altri mondi, ponetevi qualche domanda da mondo reale, domande dettate dal buon senso, dalla ragione, pienamente legittime soprattutto alla luce di alcuni precetti della sedicente ‘religione di pace, amore e tolleranza’ fortemente in contrasto col nostro ordinamento giuridico e poi ‘fatevi’ sì, ma le dovute considerazioni…

1) Poligamia: dato che un musulmano può sposare fino a 4 mogli, mentre per la legge italiana ciò è inammissibile. Cosa facciamo cambiamo la nostra legge?
2) Pena di morte: come anche i sassi sanno che per apostati, adulteri ed omosessuali è prevista la pena di morte ed è confermata da tutte e quattro le scuole coraniche, e pertanto non suscettibile di smentite, una realtà mai messa in discussione da nessun pseudo ‘organo dirigente islamico’. Cosa facciamo la istituiamo anche in Italia?
3) Razzismo: la razzista supposta superiorità del musulmano sul non musulmano e dell’uomo musulmano sulla donna, qualunque essa sia, chiaramente desumibili sia dalle fonti religiose islamiche (Corano e Sharia), che da documenti istituzionali, come ad esempio la Dichiarazione islamica dei diritti dell’uomo. Cosa ne dite questo non è razzismo oppure è un razzismo che vi piace?

Parlate spesso della nostra Costituzione e ne parlate solo delle parti che vi fanno comodo, come l’Art.8 che garantisce la libertà religiosa: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.”
D’altra parte, non sarebbe necessario ricorrervi per realizzare la gravità di questi, come di altri, aspetti dell’islam e dato che sovente questi intellettualoidi di sinistra nominano la Costituzione a sostegno della laicità dello Stato in funzione antitaliana prima e anticristiana poi, ci pare corretto richiamarla per intero, e non solo per singole parti a seconda della convenienza. Non vi pare?

Puramente a titolo esemplificativo, accenniamo alcuni articoli della Costituzione Italiana, l’unica che conta qui, mentre per i musulmani, checché ne diciate e ne dicano,  è la Sharia l’unica che conta, che sono obbligati a rispettare ovunque nel mondo, e che più nello specifico, è in netto contrasto con quanto predicato dalla sedicente ‘religione islamica’:
Art. 2 “…i diritti inviolabili dell’uomo…”
Art. 3 “pari dignità sociale… senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione”
Art. 13 “La libertà personale è inviolabile…” (quando invece nella Dichiarazione islamica dei diritti dell’uomo, la libertà individuale viene subordinata alla Sharia, conoscete la Sharia? No? Tra un po’ la conoscerete…).
Art. 27 “Non è ammessa la pena di morte…”.
Art. 29 “Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi…”

Quindi, a buon diritto, possiamo esprimere la nostra convinzione che la sedicente ‘religione islamica’ leda i principi costituzionali e per questo, possiamo interrogarci sulla legittimità dell’islam nel nostro Paese.
Ciò dovrebbe far riflettere non solo noi, ma i dhimmi, i sottomessi, coloro che in nome di una sedicente religione professata da una minoranza, quelli che in nome della libertà religiosa, propongono l’apertura o la costruzione di sempre nuove moschee, sul perché nel nostro Paese, non si osteggiano le ideologie violente e razziste come, l’islamismo, il comunismo, il fascismo e il nazismo. Perché questa difformità di trattamento?

“…. Un’altra considerazione non meno importante concerne anche la legalità e la moralità delle moschee nel nostro territorio. Qui gli aspetti che decretano la contrarietà, l’avversità, ma soprattutto l’illegalità e l’incostituzionalità alla loro edificazione sono molteplici. Si è vero, è verissimo che l’Art 8 dice  “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”, ma è anche vero che Art. 8, 2° comma recita:

“Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano”. E per una persona obiettiva, di buon senso, una persona che ragiona l’islam contrasta e non poco con il nostro ordinamento giuridico.

Ma in fatto di moschee gli amministratori del Comune di Milano dovrebbero leggere il comma 3 dell’Art.8 il quale prevede che i rapporti delle confessioni religiose con lo Stato siano regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
La nostra Costituzione richiede quindi, un “patto di intesa”, che viene sottoposto alle Camere, affinché queste verifichino che “la confessione religiosa professata non sia portatrice di una concezione di vita che induce a vivere il rapporto tra fedeli e Stato secondo modalità profondamente diverse dai convincimenti religiosi o meno che la maggioranza dei cittadini recepisce come disvalori e incompatibili con il nostro ordinamento giuridico”.

E’ chiaro o dobbiamo chiedere a Alfio Krancic di farvi una vignetta?
Come detto, a nostro avviso e non solo a nostro avviso ma lo recita chiaramente la nostra Costituzione, la sedicente ‘confessione islamica’, contrasta con l’ordinamento giuridico italiano e coi principi di riconoscimento di libertà e di dignità della persona garantiti dal 1948 dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Dichiarazione peraltro che i musulmani non riconoscono.

Tutte le religioni praticate in territorio italiano, compresa la cattolica, sono sottoposte ai relativi patti d’intesa, tranne la musulmana, i cui rappresentanti non solo non hanno mai firmato l’accettazione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, non hanno mai firmato neanche tali patti, ma hanno tuttavia continuato ad aprire ed erigere abusivamente e illegalmente sedicenti centri culturali o moschee a ritmo esponenziale nel territorio italiano grazie all’accondiscendenza di amministrazioni sinistre compiacenti e non di meno alla farraginosità delle legislazioni regionali spesso mal interpretate e ancor più spesso male applicate.

Attualmente in Italia sono migliaia i centri islamici/moschee illegali, che tra l’altro o per fortuna non sono neanche frequentate.
Per riassumere: l’islam è in contrasto, viola la Costituzione per le seguenti ragioni:

1) predica concetti e ideologie contrari ai principi divulgati dalla Costituzione, in tema di rispetto per la vita e uguaglianza tra le persone (incostituzionalità sostanziale);
2) non esiste alcuna convenzione tra Stato italiano e islam (come invece previsto dal comma 3 dell’art. 8 della Costituzione); pertanto le moschee italiane sono tutte illegali (incostituzionalità normativa).

La nostra Costituzione, avrà pure bisogno di un lifting, ma troppe volte viene bistrattata e infangata. In realtà è la miglior bussola che i Padri Costituenti ci hanno lasciato per mantenere dritta quella barra di direzione che ci ha permesso fin’ora di raggiungere invidiabili livelli di Democrazia, di liberta e di benessere sociale che questi cosiddetti portatori sani di altri ‘valori e cultura’ non riescono nemmeno a immaginare.
Quindi, massimo rispetto per la Costituzione da parte nostra, ma pretendiamo il massimo rispetto anche da parte di chiunque e da dovunque arrivi nel NOSTRO Paese.

Armando Manocchia  @mail

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