Sessantasei deputati sanzionati con sospensione per i fatti di aula dell’11 febbraio durante la seduta fiume sulle riforme e dei successivi due giorni. Lo ha deciso l’ufficio di presidenza di Montecitorio che ha punito i deputati M5s, Lega, Sel, gruppo Misto e Pd. Le sanzioni vanno da un minimo di 3 giorni a un massimo di 24 giorni. Fin qui tutto nella norma.
Ma se si entra nel merito balza agli occhi la disparitĂ di trattamento tra i parlamentari, ma soprattutto sui motivi che hanno portato alla “punizione”.
La grillina Carla Ruocco, ad esempio, si è beccata 18 giorni di sospensione per aver disturbato i lavori dell’Aula con il motivetto “o-ne-stĂ ”.
Francesco Sanna, del Pd, invece è stato graziato. Lui, che piĂą volte ha usato il termine sessista e volgare “zoccola” nei confronti della stessa Ruocco, non ha subito nessuna sanzione. Incomprensibile visto che la presidente Laura Boldrini è sempre così attenta a tutto ciò che riguarda le donne.
Cosa è successo allora? Lo spiega Carlo Tecce sul Fatto: il dem ha superato indenne l’esame del collegio dei Questori e non ha subìto punizioni dall’ ufficio di presidenza perchĂ© s’è giustificato in una maniera talmente assurda che forse ha sollecitato l’altrettanta assurda clemenza della corte. In una lettera indirizzata alla Boldrini, annotano i Questori, “Sanna ha spiegato che, durante un vivace scambio con la Ruocco, ha utilizzato una locuzione mutuata da un’espressione gergale sarda ‘Zacc’ a strada’, che può essere resa in lingua italiana come un invito ad allontanarsi (‘Ti invito ad allontanarti in gran fretta’)”. LIBERO
