Iraq: Pentagono, la tanto sbandierata missione anti-Isis rinviata all’autunno

miliziani nelle tende USAID
miliziani nelle tende USAID

 

La fin troppo sbandierata, dal comando centrale Usa (Centcom), offensiva irachena per strappare Mosul ad Isis, quella che sarebbe dovuta iniziare ad aprile o al piu’ tardi a maggio, per evitare la terribile estate mesopotamica, con ogni probabilita’ slittera’ almeno all’autunno.
Il direttore dell’intelligence militare (Dia), il generale Vincent Stewart, al Senato ha detto che ci vorranno “da sei a nove mesi” prima che le forze irachene siano in grado di lanciare una grande controffensiva contro Isis. Questo perche’, ha aggiunto, “servira’ un addestramento ulteriore (rispetto all’attuale) per combattere in uno scenario urbano (come quello della citta’ di Mosul, dove vivono 660.000 persone) che e’ molto, molto differente (da una battaglia in campo aperto), molto complesso, e richiede grandi abilita’ e grande precisione perche’ abbia successo”.

militari usa addestrano miliziani (non soldati)
militari usa addestrano miliziani (non soldati)

E’ quanto riferisce il Daily Beast citando fonti del Pentagono e di Baghdad irritate dall’ottimismo con cui il Centcom (responsabile delle operazioni anti-Isis) aveva gia’ indicato aspetti operativi dell’operazione.
Piano, avevano detto pochi giorni fa al Centcom, che avrebbe coinvolto 25.000 soldati iracheni, ossia almeno 8 brigate, per far sloggiare 2.000 jihadisti di Isis dalla seconda citta’ irachena, conquistata lo scorso giugno. Il tutto con il sostegno aereo della colazione internmazionale a guida Usa. Ma il ‘meglio’ dell’esercito iracheno e’ rappresentato dalle due divisioni a protezione di Baghdad e nessuno, nella capitale, pensa di spostarle e quindi sguarnire la gia’ fragilissima sicurezza della citta’, per attaccare Mosul.

soldati USA in un campo di jihadisti
soldati USA in un campo di jihadisti

Il problema, che al Centcom pare abbiano sottovalutato, sia la scarsa affidabilita’ che la preparazione (per un conflitto in zona urbana e densamente popolata come Mosul) dei soldati iracheni, molti dei quali sono gli stessi che la scorsa estate si sciolsero come neve al sole davanti all’avanzata di Isis.
Non solo scapparono ma abbandonarono armi e mezzi razziati ed impiegati da allora dagli uomini del sedicente califfo Abu Bakr al Baghdadi.
A fare chiarezza ci penseranno il neo ministro della Difesa, Ashton Carter, ed il capo di Stato maggiore della Difesa, Martin Dempsey, che martedi’ saranno ascoltati dalla commissione Difesa del Senato. (AGI) .

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