Mondovì, vescovo: ospitate i profughi nelle vostre case, pratiche gestite dalla Caritas

L’emergenza immigrati diventa sempre piu’ pressante in ogni parte d’Italia e quello dell’accoglienza è un problema reale al quale sta diventando difficile trovare una soluzione. Le strutture sono infatti al collasso.

 

Luciano_Pacomio

 foto Marco Plassio wikipedia

Tra le tante città del settentrione chiamate dal Ministero dell’Interno ad accogliere gli immigrati in fuga c’è Mondovì, comune di oltre 20mila abitanti in provincia di Cuneo. Nella Granda, nei prossimi giorni, ne arriveranno più di trecento, che andranno a fare compagnia a chi – da tempo – è già ospite nei vari centri dislocati sul territorio, ormai al collasso.

La Prefettura della città piemontese ha così sondato la Diocesi di Mondovì, che però non ha più le risorse per dare un tetto agli immigrati: le strutture parrocchiali sono tutte al completo. Così, senza più sapere dove sbattere la testa, il vescovo Luciano Pacomia ha lanciato un appello alla comunità, invitando le famiglie ad ospitare in casa i profughi: “Sarebbe un gesto importante e utile. Le pratiche per l’accoglienza verrebbero gestite dalla Caritas, che si occuperebbe di fare da tramite con la Prefettura e di stipulare i contratti”.

Rimettersi alla solidarietà degli italiani (in questo caso dei monregalesi) pare ormai essere l’unica soluzione. ilgiornale.it

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4 thoughts on “Mondovì, vescovo: ospitate i profughi nelle vostre case, pratiche gestite dalla Caritas

  1. No! No! Ecco dove volevano arrivare le istituzioni!!! All’ennesima presa in giro!!! Già in qualche centro di accoglienza del sud gli immigrati hanno provato a creare scompiglio perché oltre al riso e pollo pretendevano soldi per pagarsi sigarette etc; è dovuta intervenire la polizia che per fortuna senza violenza è riuscita a far tornare la calma! Ma il singolo cittadino? Tutto sulle sue spalle: dare vitto, alloggio e soldi anche? E ci crediamo poi che ci aiuteranno quando saranno nelle nostre case? Ma quante promesse mancate!!!!

  2. Se non ci sono più le frontiere nel sud Italia per fermare profughi, ex carcerati e terroristi che non riuscite più a distinguere almeno le frontiere cerchiamo di lasciarle in casa NOSTRA!!! Anche se prima CASA NOSTRA era L’ ITALIA!!!! Ma se non riescono più a gestire la situazione, dovremmo farlo noi ? Chi si fida più delle istituzioni? E poi chi ci garantisce che non ruberanno in casa nostra per un po’ di soldi? Italiani questo è scarica barile sui cittadini già privati dei loro tanti diritti!!!!

  3. il vescovo dovrebbe portarsene a casa almeno una decina di clandestini, cosi darebbe l’esempio.

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