14 apr – Artefici del «futuro» e della «nuova fisionomia» di Milano. Così, in sintesi, durante la Messa per la festività delle Palme il Cardinale Angelo Scola ha definito gli immigrati che hanno partecipato alla processione con gli ulivi dalla chiesa di Santa Maria Annunciata in Camposanto verso piazza Duomo.
In un passaggio della sua omelia l’Arcivescovo, rivolgendosi in particolare ai migranti che hanno animato il corteo, ha detto: «Guardando ai dolorosi conflitti e alle troppe forme di violenza ancor oggi diffuse il nostro cuore è preso da sgomento. E tuttavia non perdiamo la speranza».
«Ne è segno – ha sottolineato il cardinale – il fatto che siamo convenuti qui in Duomo, provenienti dalle molte nazioni che abitano la metropoli milanese e ne stanno costruendo il futuro e la nuova fisionomia, per affidare a Gesù la supplica per la pace. Il ramo di ulivo o di palma che esporremo nelle nostre case e nei nostri ambienti di vita sarà un segno che vogliamo essere autentici uomini di pace».
Ma possibile che non c’è nessuno che spreca una parola per i nostri anziani, che a fine mercato vanno a rovistare nell’immondizia per racimolare qualcosa da mangiare?
Ho un’ideona: perché non fare di questo scola un emigrante? lo si cacci non solo da Milano, ma dall’Italia tutta. Così potrebbe essere lui pure un artefice del futuro, no? Si agevolino le sue ambizioni! E’ cosa buona e giusta.
VERGOGNA….. SOLAMENTE VERGOGNA