Orrore a Roma, donna marocchina e 2 figli morti accoltellati

Ambulanza

 

27 ottobre – Orrore nel quartiere San Giovanni a Roma. Una donna e i suoi due figli sono stati ritrovati morti in un appartamento in via Carlo Felice. Un terzo figlio è stato trasportato in codice rosso in ospedale. A quanto si apprende, le vittime sarebbero di nazionalità marocchina.

Sui tre cadaveri ci sono ferite di arma da taglio. Sul posto si è recato il pm della Procura di Roma, Francesco Minisci. Al momento non si esclude nessuna ipotesi investigativa.

Il marito ricoverato da domenica in ospedale – Al momento non si esclude nessuna ipotesi, ma il marito della donna è stato sentito dagli investigatori. Il padre dei piccoli dal 26 ottobre si trova ricoverato al San Giovanni con una ferita da arma da taglio all’addome. Agli inquirenti ha raccontato di essere stato colpito da un uomo sotto casa. In un primo momento si era ipotizzato che la donna avesse ucciso i figli per poi togliersi la vita, ma il medico legale ha parlato di efferato pluriomicidio.
Una bambina ritrovata viva, ma è grave – Da un primo esame sui cadaveri dei bambini è emerso che sarebbero stati ripetutamente colpiti con un’arma da taglio. In casa sono state trovate due mannaie sporche di sangue. Anche la piccola, attualmente ricoverata in ospedale in gravi condizioni, presenta sul corpo ferite da arma da taglio. La donna aveva 42 anni, i bambini morti circa 11 e due anni. L’unica sopravvissuta avrebbe 4-5 anni.
Vivevano in un palazzo occupato da immigrati – La macabra scoperta è stata fatta in un appartamento di via Carlo Felice, vicino piazza San Giovanni. Davanti ai soccorritori vere scene dell’orrore e nelle stanze dove sono stati trovati i cadaveri dei bambini c’era sangue ovunque. I corpi della donna marocchina e dei due figli sono stati trovati in un palazzo occupato da circa dieci anni da famiglie di immigrati. Al piano terra dell’ edificio, la cui facciata è semicoperta da una impalcatura, si affacciano i locali del centro sociale occupato Sans Papiers. La famiglia viveva al quarto piano. Secondo la testimonianza di una donna, la famiglia occupava l’edificio da diversi anni. Tra i migranti c’è poca voglia di parlare e tutti appaiono molto scossi da quello che è successo.

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