Industria alluminio: norme UE pari all’8% dei costi, aziende chiuderanno

allum8 nov – E’ pari all’8% dei costi su dieci anni l’impatto delle norme Ue sull’industria dell’alluminio europea, sulla cui competitività a pesare di più restano i costi elevati dell’energia. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato dalla Commissione Ue, secondo cui i costi per il settore sono più influenzati dalle politiche nazionali che da quelle Ue. In determinate condizioni, quindi, con un adeguato mix di politiche, diventerebbe quindi ”possibile” produrre alluminio a livelli competitivi in Europa.

Il nodo principale resta un ”miglioramento delle condizioni del mercato dell’elettricità”, senza di cui altri produttori europei di alluminio ”potrebbero essere a rischio di chiusura”. I costi dell’energia sono infatti pari a oltre un terzo di quelli complessivi che l’industria deve sostenere, e le aziende che beneficiano di vecchie tariffe agevolate sono tra le più competitive al mondo, mentre quelle che si approvvigionano a costi di mercato sono le meno competitive su scala globale.

”Ripristinare la competitività dell’industria dell’alluminio è una questione urgente, dobbiamo considerare attentamente gli effetti di tutte le politiche Ue rilevanti per questo settore”, ha riconosciuto il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani, ricordando la necessità per i produttori di alluminio di avere accesso all’elettricità a prezzi ”abbordabili”. la questione sarà affrontata al prossimo Consiglio Ue competitività che si terrà a Bruxelles a dicembre.