2 nov – In pochi ne sono a conoscenza, ma l’Italia vanta il non invidiabile record europeo di paese con il più elevato numero di enti assolutamente inutili. Lo denuncia oggi il Codacons, che riporta anche i numeri del fenomeno. Di recente il Governo Monti aveva censito circa 500 enti dichiaratamente “inutili” a carico della collettività – spiega l’associazione – Strutture che hanno un peso non indifferenze per il bilancio dello Stato: ci costano infatti la bellezza di 10 miliardi di euro ogni anno.
Nel corso degli anni tutti i governi e tutti gli schieramenti politici hanno affermato di voler cancellare tali strutture, accertandone pubblicamente l’inutilità; tuttavia, nel corso degli ultimi 5 anni, solo una cinquantina di enti sono stati realmente eliminati: altri sono stati solo chiusi e poi riaperti con un nome diverso. Come a dire: oltre al danno, la beffa.
Un esempio per tutti, l’Ente nazionale della montagna – che si aggiunge all’infinità di comunità montane presenti nel nostro territorio – il quale ha cambiato ragione sociale in “Istituto nazionale della montagna”, costo della struttura (secondo indiscrezioni): 490mila euro all’anno. Tra i tanti enti sulla cui reale utilità i cittadini avanzano dubbi, troviamo la Fondazione centro studi transfrontaliero del Comelico e Sappada; il Centro di documentazione di storia della psichiatria in Emilia Romagna; l’Ente autonomo fiera mostra dell’ascensione di Francavilla Fontana in Puglia; l’Istituto nazionale di beneficenza Vittorio Emanuele III; l’Istituzione per la conservazione della gondola e la tutela del gondoliere in Veneto; il Centro Piemontese di Studi Africani; il Consorzio Intercomunale Soggiorni Climatici di Verona; l’Istituto culturale delle comunità dei ladini storici a Belluno. E la lista, assicura il Codacons, sarebbe ancora molto lunga. “Basterebbe anche solo dimezzare il numero di istituzioni, centri e fondazioni, o i contributi pubblici che in essi affluiscono, per reperire con estrema facilità 5 miliardi di euro, da destinare all’eliminazione delle imposte sulla casa (Imu, Trise o altre), dell’aumento dell’Iva, e delle tante tasse che assillano i cittadini – afferma il presidente Carlo Rienzi – Se poi si decidesse di fare davvero pulizia in questo settore, abrogando definitivamente questo vergognoso spreco, si otterrebbero risorse per svariati miliardi di euro, che contribuirebbero in modo decisivo a far uscire il nostro paese dalla crisi economica”.
agenparl