23 OTT – Nessuna limitazione alla possibilitĂ di esercitare l’obiezione di coscienza, nè eliminazione del Giuramento di Ippocrate nel nuovo codice deontologico medico che vedrĂ la luce nel 2014: ad assicurarlo è Amedeo Bianco, presidente della Federazione degli ordini medici (Fnomceo), in un’intervista pubblicata sul sito dell’ente.
Peccato però che nella nuova definizione “rifiuto di prestazione” la coscienza venga eliminata e nella parola “rifiuto” sia anzi insita una certa colpevolizzazione del medico che non accetti di praticare una data prestazione, per esempio l’aborto. Quindi il medico che obietta su alcune pratiche non sarĂ piu’ considerato come professionista che fa una scelta etica, ma come uno che rifiuta di fare il suo dovere, stabilito con nuovi criteri.
L’ultima revisione risale al 2006, ma adesso serve rimetterci mano comunque, vista l’evoluzione dei progressi delle scienze biotecnologiche e i bisogni di salute, continua Bianco. ”Se in questi sette anni, nulla di nuovo e importante fosse accaduto – rileva – chi dice che è troppo presto avrebbe ragione”. Il processo di revisione non sarĂ riservato ”a poche elite, anche se investite da ruoli istituzionali – precisa – a cui competerĂ alla fine decidere, ma solo al termine di un confronto aperto e partecipato”. Il voto finale è previsto per la primavera 2014.
Quanto alle preoccupazioni ”su una presunta contrazione del diritto all’obiezione di coscienza (che nella nuova bozza si propone di definire ‘rifiuto di prestazione’) – commenta Bianco – mi sembrano ingiustificate. Tutta la riflessione deontologica di questi ultimi anni ha, al contrario, rafforzato il principio di autonomia e responsabilitĂ del medico, principio con fermezza stabilito e fissato nel ‘Documento di Terni’. Non sarĂ certo l’uso nel testo di una ‘e’ al posto della ‘o’, nel congiungere o disgiungere scienza e coscienza, a minare tali principi, ben saldi nelle nostre convinzioni”.
Infine, sul Giuramento di Ippocrate, Bianco assicura che ”i nostri giovani medici continueranno a pronunciare il giuramento professionale, nella nuova formulazione giĂ allegata al Codice del 2006: nella nuova proposta – conclude – il dovere è spostato sul rispetto dei principi oggetto di giuramento, la cui violazione costituirĂ rilievo disciplinare”.
