Bambini italiani si integrano: alle elementari ora si studia l’arabo

arabo25 sett – Dall’alfabeto, alle tradizioni, ai cibi: a scuola si studia l’arabo. È una vera e propria novità, quella che i piccoli alunni di terza, quarta e quinta elementare delle scuole Coletti si stanno preparando ad affrontare: da quest’anno scolastico, avranno la possibilità di imparare l’arabo, a scuola, durante l’orario di lezione nel “corso di lingua e cultura arabaâ€, inserito tra le attività didattiche dell’Istituto Comprensivo. La seconda novità, è che tutto questo accade a Treviso, a San Liberale, fortezza del nordest che da oggi si aggiudica il primato interculturale. Di più: il corso non costerà nulla né a genitori dei piccoli alunni né tantomeno alla scuola, perché le spese sono sostenute dal Governo del Marocco. A dare la notizia sono i quotidiani locali della Marca, sottolineando con giustificato orgoglio che l’Istituto Coletti di Treviso è il primo in Italia a tagliare questo traguardo, ossia attivare un corso gratuito per avvicinare bambini così piccoli alla lingua e cultura araba. Un’iniziativa possibile grazie alla collaborazione dell’associazione InterMed Cultura, oltre alla scuola.

Il corso partirà dalla seconda settimana di ottobre e durerà per tutto l’anno scolastico, quattro ore alla settimana, e vedrà inoltre anche il corso per adulti la sera. Festività italiane e arabe permettendo, naturalmente. “Il corso ha un duplice funzione- spiegano gli insegnanti responsabili del progetto intervistati da OggiTreviso-, quella di avvicinare i bambini ad una cultura diversa dalla loro attraverso la conoscenza dell’alfabeto, delle tradizioni, dei costumi e dei cibi e di ravvivare la cultura dei tanti bambini arabi che frequentano le scuole della Marcaâ€. Segno di una società che cambia, più aperta alle culture diverse dalla nostra, proprie dei nostri “compagni di bancoâ€, anche e soprattutto dal punto di vista linguistico, strumento primo e base di ogni relazione con l’altro.

L’idea sostenuta dall’entusiasmo del docente Zinoun Bouchra, insegnante di origine marocchina ma residente a Treviso, ha uno scopo in più: avvicinare due realtà, due mondi che ormai convivono fin dalla tenera età. Le intenzioni sono le migliori: “Vogliamo lanciare un ponte tra culture diverse per costruire momenti d’incontro e, speriamo, di paceâ€, ha dichiarato al Gazzettino il professore ideatore del progetto. Un’iniziativa, che, ci si augura, servirà alle prossime generazioni; perché una cultura basata sul dialogo, per funzionare, deve essere condivisa da tutti. Italiani e non.

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