Chiuso oratorio di Mazzo, “quartiere ostaggio dei maranza”

Chiuso oratorio di Mazzo

Chiuso al pomeriggio, ma anche al sabato e alla domenica. E chiunque verrà sorpreso all’interno verrà segnalato alle forze dell’ordine

Succede all’oratorio di Mazzo, frazione di Rho. Una decisione drastica, scattata nei giorni scorsi dopo una zuffa tra alcuni ragazzini.
“Da oggi 5 novembre, l’oratorio San Giovanni Bosco rimarrà aperto solamente per le attività pastorali come il catechismo e il doposcuola. Potranno accedere solamente i bambini dell’iniziazione cristiana, i loro genitori e i docenti che si occupano del doposcuola. Per motivi di sicurezza l’accesso non sarà consentito ad altre persone fino a data da destinarsi. Inoltre, nelle giornate di sabato e domenica l’oratorio rimarrà chiuso. In questo periodo – si legge ancora nel cartello – chiunque non rispetterà le indicazioni e sarà sorpreso all’interno dell’oratorio, in cortile, salone o altri ambienti, sarà segnalato alle forze dell’ordineâ€.

Il prevosto: “Non ci sono le condizioni per tenere apertoâ€

Sulla questione è intervenuto anche il prevosto di Rho Norberto Donghi che sulle colonne di Prima Milano Ovest ha detto di aver preso questa decisione “per evitare problemi di sicurezzaâ€.

“A Mazzo – ha puntualizzato il prevosto – ci sono tre sacerdoti anziani e un educatore ed è nostra premura trovare al più presto una soluzione anche per evitare che si ripetano episodi come quello verificatosi nei giorni scorsiâ€. Nelle scorse settimane era stato nominato un nuovo parroco per Mazzo, ma ha dovuto lasciare l’incarico per problemi di salute.

“Mazzo ostaggio dei maranzaâ€

“Mazzo è di nuovo in ostaggio dei maranza – ha scritto in una nota Christian Colombo consigliere comunale della Lega -. Il fatto più grave è la notizia che l’oratorio locale sia stato costretto a interdire l’accesso a tutti i ragazzi, nel tentativo disperato di arginare una situazione fuori controllo. Questa è una sconfitta per l’intera comunità: per colpa di pochi teppisti, si nega un luogo di aggregazione sano a tutti gli altri giovani. Chiediamo innanzitutto un intervento netto e immediato delle forze dell’ordine. È necessario un presidio più visibile e costante sul territorio per ripristinare la legalità e la sicurezza dei cittadini. Occorre un segnale forte che faccia comprendere come certi comportamenti non possano essere tollerati e che le regole basilari della convivenza civile vadano rispettate da tuttiâ€.

Secondo il consigliere di minoranza, tuttavia, la sola repressione non è sufficiente: “Lanciamo un forte appello a tutta la comunità di Mazzo. La sicurezza è il primo passo, ma serve una risposta sociale forte. Chiediamo alle famiglie, alle associazioni, ai volontari e ai servizi comunali di incontrarsi e fare fronte comune. Dobbiamo interrogarci su cosa possiamo offrire a questi giovani ed evitare che il quartiere sia attrattivo per brutte compagnie provenienti dai paesi vicini. Il quartiere può e deve reagire unito, sia nel chiedere rispetto, sia nell’offrire opportunitàâ€.
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