Rimini, 20enne bengalese sequestrata dai genitori per obbligarla a sposarsi

segregata da marito

Un incubo durato quasi un anno per una 20enne bengalese residente a Rimini i cui genitori, dopo averla attirata con l’inganno nel suo Paese natale, l’avevano sequestrata e maltratta per obbligarla a sposarsi contro la sua volontà

Per la giovane il calvario era iniziato nel novembre del 2024 quando, appunto, era ritornata in patria e, una volta arrivata in Bangladesh, aveva scoperto che il padre e la madre avevano combinato un matrimonio a sua insaputa con quello che per lei era un perfetto sconosciuto molto più grande di lei ed estremamente facoltoso. In un primo tempo la 20enne aveva cercato di resistere ma, per convincerla e impedirle di ritornare in Italia, i genitori le avevano sequestrato sia il passaporto che la carta di credito impedendole di fatto di avere dei mezzi di sostentamento e di lasciare il Paese.

Nonostante le resistenze della ragazza, il matrimonio era stato celebrato lo scorso 17 dicembre e dopo la cerimonia la situazione non era migliorata. I parenti della 20enne, infatti, volevano a tutti i costi che la giovane rimanesse incinta e con minacce e violenze avevano iniziato a obbligarla ad assumere farmaci per aumentare la fertilità e, allo stesso tempo, calmanti per fiaccare ogni suo tentativo di resistenza.

E’ stato a questo punto che la giovane, sfruttando il desiderio di maternità dei genitori, li aveva conviti a lasciare il Bangladesh per tornare in Italia dove poteva essere seguita dagli specialisti e, lo scorso aprile, era atterrata all’aeroporto di Bologna.

Appena scesa dall’aereo, però, la 20enne era corsa a chiedere aiuto ai carabinieri del Nucleo Investigativo che, per proteggerla, l’avevano portata in una località segreta e dove aveva raccontato l’incubo a cui era sottoposta. La giovane, inoltre, è stata supportata dalle strutture territoriali di assistenza alle donne vittime di violenze e abusi. Al termine delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Davide Ercolani che ha chiesto per i genitori della 20enne la custodia cautelare ai domiciliari, il padre e la madre della ragazza sono stati rintracciati dai militari dell’Arma che hanno eseguito la misura firmata dal gip del Tribunale di Rimini.
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