di Augusto Sinagra – Non è più questione dell’età avanzata e conseguente affaticamento mentale di Mattarella.
Le sue esternazioni non sono più tollerabili e giustificabili.
Accade che, di recente, in occasione del conferimento del solito premio quirinalizio rapportato ai parametri che hanno visto premiati soggetti come Silvio Brusaferro o Roberto Burioni, l’immanente Mattarella ha dichiarato che i “Vaccini pediatrici sono fondamentali”.
Qualcuno ha osservato che egli appare come un agente pubblicitario di Big Pharma.
A me ricorda i venditori ambulanti di pozioni magiche nel lontano e rischioso Farwest.
Mattarella poi ha aggiunto, sempre a proposito dei vaccini, che “La Repubblica ha il dovere di proteggere l’infanzia”.
Eh no, egregio Signore!
A parte che la Repubblica ha il dovere di proteggere l’infanzia dall’assunzione di farmaci rischiosi o inutili, le ricordo che ben altri sono i doveri della Repubblica che lei forse intende come una specie di Consiglio di Amministrazione nazionale.
La Repubblica ha il dovere di proteggere l’infanzia assicurando scuole sicure e insegnanti competenti.
La Repubblica ha il dovere di proteggere l’infanzia dalle aggressioni e dagli abusi sessuali di soggetti clandestinamente entrati nel territorio nazionale (l’ultimo caso è di una bambina italiana di dieci anni) che dovrebbero essere immediatamente espulsi e, se tratti in arresto, e poi immediatamente rimessi in in libertà, dovrebbe provvedere alla immediata radiazione dalla magistratura di giudici più complici che imbecilli.
La Repubblica ha il dovere di proteggere l’infanzia assicurando a questa adeguato accesso all’alimentazione e alle cure mediche adeguate.
La Repubblica ha il dovere di proteggere l’infanzia assicurando ai genitori salari idonei (ma fermi da più di 30 anni) ad assicurare ai propri figli cibi e salute.
Egregio Signore, lei, come è noto, non è molto “forte” su tematiche storiche. Cose che storicamente e politicamente non stanno né in cielo nè in terra ne ha già dette molte.
Ripassi la storia della Russia zarista con particolare riferimento all’anno 1917 e faccia in modo che il Palazzo del Quirinale sulle rive del Tevere non diventi il Palazzo d’Inverno sulle rive della Neva a San Pietroburgo.
Ancora accoratamente, nell’interesse suo e nell’interesse del Popolo italiano, si dimetta. E lo faccia in fretta.
Prof. Augusto Sinagra