Enrico Rossi e i soldi al Forteto dopo l’arresto di Fiesoli

Enrico Rossi

“Ci saranno stati evidentemente tutti i requisiti per poter dare questo finanziamento”. Bufera sulle parole pronunciate in Commissione parlamentare sul Forteto dall’ex Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. La questione riguarda un finanziamento da 241 mila euro di fondi europei che furono erogati nel 2014 nell’ambito del progetto “Gal-Start“.

Solo che, a quella data, il caso degli abusi nei confronti dei minori (e non solo) era già scoppiato. Tanto che nel dicembre 2011 Fiesoli era già stato nuovamente arrestato (dopo la condanna definitiva subita nell’85) nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Firenze. E nel 2013 era già iniziato il processo del Tribunale di Firenze nei confronti di 23 persone della comunità-cooperativa.

Fiumi di soldi al Forteto

Una situazione fatta notare dal deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli: “Come ricostruito dalla Commissione regionale d’inchiesta, si trattava di fondi per costruire un forno a legna, per ottenere formaggio con un caglio vegetale, per produrre una birra a chilometro zero, che arrivarono dopo che il Forteto, tramite la Regione, aveva già ottenuto finanziamenti per almeno un milione e 200 mila euro fra il 1997 e il 2001″, ha spiegato Donzelli.

“Erogazioni imbarazzanti perché, come hanno stabilito in modo definitivo le sentenze, fra comunità e cooperativa agricola agivano gli stessi soggetti che provocarono terribili sofferenze alle persone che hanno vissuto al Forteto. E Rossi oggi ha avuto anche il coraggio di affermare che al Forteto ‘non sono mai stati fatti favori'”, ha aggiunto il deputato.

L’ex Presidente Rossi, durante l’audizione, è anche tornato sul caso di Vinicio Biagi, il dirigente della Regione che redasse una relazione positiva sul Forteto dopo la sentenza di condanna contro l’Italia da parte della Corte europea di Strasburgo. “Era un dirigente serio”, ha sottolineato. “Per quanto mi riguarda – ha proseguito Rossi – ho preso le distanze in modo netto” da quella relazione. E, ha chiosato: “C’erano un assessore al sociale ed uno al personale che avrebbero dovuto intervenire, se non lo hanno fatto ci sarà stato un motivo”.

“Dopo aver abbandonato la seduta in audizione a gennaio scorso, l’ex Presidente della Regione oggi ha nuovamente mancato di rispetto alle vittime, danneggiate e persino derise, presentandosi in ritardo di oltre un’ora rispetto all’orario fissato per l’audizione. – ha concluso Donzelli – L’ennesimo schiaffo provocato da un’arroganza ed una supponenza davvero imbarazzanti in un contesto del genere”.  www.firenzetoday.it

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