Decreto Rilancio fermo alla Ragioneria dello Stato

Il Dl rilancio, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri, non è ancora giunto al Quirinale. Il provvedimento, che da indicazioni informali sarebbe dovuto arrivare questo pomeriggio al Colle per la firma, risulta ancora fermo alla Ragioneria generale dello Stato. Un decreto corposo e “cospicuo” (per usare il termine più volte utilizzato dal premier Giuseppe Conte), 250 articoli per oltre 500 pagine che stanzia per la gestione del post emergenza coronavirus 55 miliardi. (un mostro burocratico, ndr)

Fonti di governo escludono che ci siano nodi “politici” aperti, anche se su alcuni temi continuano a emergere divisioni nella maggioranza. E’ il caso, ad esempio, dei mancati fondi alle scuole paritarie, su cui Italia viva è tornata a chiedere una correzione del decreto, per rimediare a “un’ingiustizia palese”. Una linea sostanzialmente condivisa anche dal Pd, ma non dal M5s.

Molte perplessità erano emerse anche sul prolungamento dello stato di emergenza, e altri ‘nodi’ riguardavano lo stop all’Irap e la responsabilità delle aziende per i contagi. Come anche la definizione dell’eco bonus edilizio. Tutte questioni che potrebbero essere inizialmente accantonate, in vista poi delle possibili modifiche nel passaggio parlamentare.

Comunque sia, questo iter ritardato non è nuovo per quanto riguarda specialmente i decreti economici, seguito dai diversi governi che si sono succeduti in questi ultimi cinque anni di presidenza Mattarella. Il rallentamento non significa però che gli uffici giuridici di palazzo Chigi e del Colle non si stiano scambiando informalmente in queste ore le varie bozze del provvedimento.   (askanews)

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