Quando in Europa hanno deciso come far rispettare le regole, pensavano a un meccanismo sanzionatorio come quello della Commissione Europea. Invece oggi abbiamo un vincolo esterno molto peggiore: abbiamo i mercati. I mercati sono a tutti gli effetti una terza camera, dopo quella dei deputati e dopo il Senato, che vota e prende decisioni, semplicemente decidendo di spostare enormi masse monetarie in funzione dellâapprovazione o meno di leggi e politiche di Governo a loro gradite. E quando i mercati non approvano, i governi cadono. Ma i mercati non sono eletti da nessuno: agiscono per mano di meri interessi speculativi. Ă il trionfo della religione dellâego. Il Senato dei Mercati è un vero e proprio furto democratico.
Di piĂš, oltre a convitati di pietra in ogni votazione del nostro Parlamento, ci ritroviamo con burocrati e funzionari che continuano a ripetere che âlâEuro è solo una moneta. La moneta è una merce, un puro dispositivo tecnico necessario per il commercio e le relative transazioni finanziarieâ. I media mainstream, gli âesperti credibiliâ, i politici che sostengono il progetto europeo hanno cercato in tutti i modi di far passare questo messaggio. Ma la moneta, come spiega bene Alberto Bagnai nel suo intervento âTre Proposte per lâEuropaâ, è una istituzione. Lo è sempre stata. E ogni istituzione è al servizio di politiche che a loro volta sono al servizio di interessi particolari. La moneta è unâistituzione che regola i rapporti di forza.
Luca Fantacci, docente di Storia economica allâUniversitĂ Bocconi, mette in evidenza le criticitĂ intrinseche al modello capitalistico, quelle dellâEuro e del vulnus democratico creato ad arte dal sistema di regole europee che ne sono alla base, ma ricorda anche i principi ispiratori dei Trattati di Roma , che erano tuttâaltri rispetto a quelli attuali della competizione selvaggia, e suggerisce unâipotesi di riforma a portata di mano nellâattuale contesto istituzionale.
Byoblu ha ripreso per voi il suo intervento al convegno âEuropa a un bivio: fine o rinascita?â promosso da âParole Guerriere Seminari Rivoluzionariâ lo scorso 10 maggio a Roma, Sala Capitolare del Senato.
