Durante l’interrogatorio di garanzia l’uomo ha sostenuto che l’incidente sia stato frutto di una “tragica fatalitĂ ” e che la sua intenzione “non era quella di ucciderla”
“Non ho mai messo le mani addosso a mia figlia: sono severo, ma lo faccio per il bene dei miei figli”. E’ quanto ha dichiarato El Mustafa Hayan, il 53enne di origini marocchine residente a Livorno Ferraris che venerdì scorso ha tentato di investire con l’auto la figlia, durante l’interrogatorio di garanzia che si è svolto questa mattina nel carcere di Vercelli. Assistito dall’avvocato Fabio Merlo, l’uomo ha sostenuto che si è trattato di una “tragica fatalitĂ ” e che la sua intenzione “non era quella di ucciderla”. Il giudice per le indagini preliminari si è riservato di decidere sulla convalida dell’arresto. Il difensore di Hayan ha chiesto per il suo assistito i domiciliari presso la casa del fratello, che vive a SanthiĂ .
La vicenda
L’uomo è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver aggredito la figlia di 22 anni, cercando di investirla con l’auto perchĂ© voleva vivere “all’italiana”. La giovane gioca nella locale squadra di basket, l’ADBT Livorno Ferraris, e non ha mai messo il velo. La 22enne, colpita di striscio, è stata portata in ospedale e dimessa con una prognosi di pochi giorni. Ora l’uomo si trova in carcere con l’accusa di tentato omicidio con premeditazione e maltrattamenti. tg24.sky.it/torino

